L’ha lanciata l’Accademia del panino italiano: oltre 400 indirizzi da Nord a Sud e una manciata di squisitezze. Ecco come si ottiene la certificazione
Un’applicazione per scegliere il panino giusto. Quello genuino, certificato dal disciplinare della Fondazione Accademia del panino italiano, fondata lo scorso anno. Che prevede territorio, maestria e creatività, come stabilito da un comitato di esperti incaricato di assegnare questo marchio collettivo di cui il “paninaro” di turno potrà fregiarsi per testimoniare la qualità del prodotto.
Oltre 400 indirizzi
Il panino, per esempio, “dev’essere assemblato a mano, al momento della richiesta, e ogni ingrediente dev’essere riconoscibile dal punto di vista percettivo e sensoriale”. E inoltre dev’essere “una composizione di valore estetico, bella da vedere e armonica nel gusto”. Insomma, un simbolo su scala internazionale. Panificatori, paninari, grandi chef: ormai il panino è un fronte in cui molti si mettono alla prova. Non più, o non solo, una spuntino veloce ma un vero e proprio piatto artigianale.
L’aspetto interessante è appunto il lancio dell’applicazione per smartphone dedicata per iOS e Android. Per il momento la piattaforma raccoglie oltre 400 indirizzi da Nord a Sud dove trovare appunto un panino di qualità fra le migliaia di proposte. Pane fresco, dunque, ingredienti made in Italy, farciti a mano e, come si spiegava, al momento.
I panini certificati
Per il momento i top della categoria sono una decina, firmati da chef molto noti, ma molti altri ne arriveranno, dividendosi in diverse categorie come “cittadino”, “agricolo” e “fornaio”, oltre agli immancabili “chef” e “street food”: si va da quello al polpo fritto a quello con la tartare di tonno, entrambi di Lucio Mele, fino a quello col prosciutto crudo di Parma e l’aceto balsamico di Modena di Claudio Sadler passando per il cisaplino di Davide Longoni e il pani câ meuza di Antonino Buffa.
Come funziona
L’abbiamo scaricata ed è possibile navigarla dalla mappa o tramite un elenco. Aprendo la mappa si viene geolocalizzati e si ha così la possibilità di scavare nei paninari gourmet più vicini al posto in cui ci si trova. I segnapunti grigi indicano punti vendita di panini italiani, quelli rossi dei certificati (che, appunto, andranno arricchendosi). C’è poi una sezione che entra nel dettaglio sulla certificazione: si scopre così che il nome dev’essere italiano, che il panino intero non può essere surgelato, che il pesce conservato dev’essere italiano e che il pane va scaldato a parte, non con gli ingredienti.
Ogni panino certificato viene inoltre raccontato attraverso video pillole che rivelano l’idea da cui nasce la ricetta, mostrano la sua modalità di esecuzione e visitano il territorio attraverso i piccoli e grandi produttori di ingredienti del prodotto finale. L’app sarà sostenuta da una campagna social messa a punto dall’agenzia BrainPull e da altre iniziative di guerrilla marketing nelle principali città italiane.