Accade in Norvegia: l’app si chiama Hold e ricompensa gli studenti più “resistenti” con sconti e premi su siti partner come Amazon.
Gli esperti la chiamano Social Network addiction. Siamo sempre connessi: dalla tavola al volante, per controllare i messaggi su whatsapp o le notifiche di Facebook, cercare nuovi amici virtuali e inserire il nostro ultimo selfie artistico su Instagram. Ma forse non c’è davvero bisogno di stare perennemente con lo smartphone in mano.
«Basta fare qualche ricerca per capire che la dipendenza da smartphone è un problema complesso e a 360 gradi», spiega Maths Mathisen, ideatore di Hold. Un’app che, letteralmente, ci paga per non utilizzare lo smartphone.
Accade in Norvegia: Hold è riservata agli studenti universitari che, invece di ascoltare le lezioni, si perdono nel mondo virtuale tra notifiche social, sms e giochi. «Gli studenti di oggi sono alle prese con tantissime distrazioni digitali dovute ai loro telefoni – continua Mathisen – così abbiamo cercato una soluzione che potesse stimolarli a mettere giù il cellulare». Insomma, un modo innovativo per aiutarli a “disintossicarsi” un po’.
Meno guardi lo smartphone e più guadagni
L’app (geolocalizzata, per verificare l’effettiva presenza all’università) controlla che lo studente non usi lo smartphone e lo ricompensa con un punto per ogni 20 minuti in cui la sua attenzione è dedicata ad altro.
Sul display infatti verrà visualizzato un timer: più il tempo passa, più lo studente ottiene punti che gli permetteranno di accumulare sconti e premi da spendere sullo store dell’applicazione o in alcuni punti vendita partner di Hold per snack, libri o prestiti in biblioteca.
L’app è gratuita e si finanzia attraverso i brand partner: il mercato sul quale spendere i punti infatti è sostanzialmente una vetrina digitale per promuovere i propri prodotti. I marchi, come Amazon ad esempio, pagano Hold per entrarci e avere un contatto diretto con un target preciso, quello degli studenti.
Un problema diffuso
L’app, nata in Norvegia, ora è attiva anche nel Regno Unito e punta ad espandersi nel resto d’Europa. «In tre mesi abbiamo raggiunto un quarto di tutti gli studenti in Norvegia – racconta Mathisen – questo significa che c’è bisogno di un cambiamento».
L’uso compulsivo dello smartphone non è certo un problema che riguarda soltanto i giovani. Del resto, secondo la Global Mobile Consumer Survey 2017 di Deloitte, il 40% degli italiani crede di usare troppo lo smartphone e tenta di limitarne l’utilizzo. Senza riuscirci.
Ma è proprio dai giovani che può partire questa lotta alla dipendenza da cellulare. Una battaglia che piace anche gli investitori: a soli tre mesi dal lancio, Hold ha già ottenuto 1,4 milioni di dollari di finanziamenti.