Ecco com’è andata l’edizione 2017 della fiera che quest’anno si è tenuta al Palazzo dei congressi dell’Eur a Roma
È stata l’edizione dei record quella di “Più libri più liberi” 2017, con 100mila presenze e il tutto esaurito nella maggior parte degli incontri. Complice nella realizzazione di questo risultato il trasferimento della consueta fiera della piccola e media editoria dal Palazzo dei congressi dell’Eur al Roma Convention Center la Nuvola, progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas e gestito da Roma Convention Group.
Le novità di Plpl 2017
Tra le novità presentate a Plpl 2017 nell’ambito del digitale c’è la nuova app delle Biblioteche di Roma. “Rispetto alla prima versione del 2010, che rispecchiava principalmente le funzioni del sito, quella che abbiamo rilasciato recentemente è un vero strumento di servizio che permette di utilizzare la tessera in digitale accreditandosi con le proprie credenziali” ci spiega Massimo Greco, posizione organizzativa dell’area ICT delle Biblioteche di Roma, che prosegue: “Ad accesso avvenuto, attraverso l’app è possibile salvare le proprie bibliografie, fare richieste di prestito inter-bibliotecario e creare la lista dei titoli preferiti nella sezione “Amo questo libro” e quelli desiderati in quella “Voglio leggere”. I dati sono sincronizzati col sito in real time”.
Lo sviluppo delle nuove versioni di app e portale è iniziato dopo l’aggiudicazione del bando avvenuta nel novembre del 2016 e sono state rese disponibili a partire dal giugno scorso: “La nuova grafica permette un utilizzo migliore dei nostri servizi e abbiamo avuto dei riscontri concreti da parte degli utenti”.
Un ulteriore passo avanti dell’istituzione capitolina è l’utilizzo degli open data: “È un altro primato realizzato dalle biblioteche di Roma”, commenta Greco, “I dati sono molto interessanti per capire il dialogo e lo scambio con i cittadini – utenti, i quali hanno visitato la pagina dedicata agli open data 1500 volte nell’ultimo mese”.
Ma le novità non finiscono qui: oltre a “Bibliopass” e “Bibliocard”, per i cittadini è possibile accedere ai servizi delle biblioteche sottoscrivendo la “Goldcard” con una donazione libera a partire da 20 euro. “Nel prossimo futuro vorremo collegare le iscrizioni a pagamento con progetti specifici in crowdfunding che coinvolgano tutto il circuito delle biblioteche” ci anticipa Greco, “per il momento abbiamo attivato un sistema di gamification: l’utente può accumulare punti attraverso varie attività come il prestito di un libro, la condivisone sui social di una notizia relativa alle biblioteche e altro, così da utilizzare il punteggio per ottenere uno status (lettore, grande lettore, etc.). Si tratta di una sperimentazione unica in Italia e speriamo che faccia aumentare l’attività collaborativa degli utenti”, conclude Greco.
Perché in Italia si leggono pochi ebook?
Questa la domanda che si è posto Martino Ferrario, tra i fondatori di CasaSirio Editore: “Confesso di avere una passione per gli ebook perché viaggio molto e proprio durante le mie varie tappe ho fatto un’indagine di mercato che ha prodotto circa 1600 report in cui è possibile individuare tre principali motivi sul perché in Italia si leggono pochi ebook: la tangibilità dell’oggetto libro, il prezzo e il ruolo insostituibile delle librerie. Non tutti vogliono spendere 10 euro per un oggetto che non toccano e preferiscono recarsi da un libraio per farsi consigliare”. Così Ferrario sviluppa il progetto de “L’ebook in libreria”, finanziato grazie a un crowdfunding su Eppela che ha raccolto 3.760 euro, superando del 25% la somma richiesta: “L’ebook in libreria è un taccuino contenuto in una scatola con le pagine in bianco insieme a un Qr code con il link per collegarsi e scaricare il manoscritto, disponibile per ogni dispositivo di lettura digitale (Kobo, Kindle, iPad…). Tra i vantaggi dell’ebook in libreria c’è la velocità di acquisizione, il taccuino che è tascabile e conservabile in libreria”.
Il crowdfunding è stato un vero successo: “Con Eppela abbiamo utilizzato il sistema del menthor, Nastro Azzurro Crowd ha finanziato la metà del progetto nel momento in cui abbiamo raggiunto metà della cifra richiesta in poco meno di venti giorni”. Un’idea così originale da diventare un brevetto che ha suscitato l’interesse di altre realtà: “Abbiamo avuto diversi riscontri con altri editori e quotidiani per l’utilizzo dei nostri ebook in libreria e speriamo di sviluppare altri progetti come quello di far fruire la letteratura ai ragazzi attraverso gli smartphones, è un pubblico che non puoi lasciar andare” conclude Ferrario.
Mafia e social
La mafia è cambiata e adesso comunica anche sui social. Questo è uno dei temi del libro del professor Enzo Ciconte dal titolo “Dall’omertà ai social, come cambia la comunicazione della mafia” per tipi di Edizioni Santa Caterina. “Non ci sono più le tre scimmiette del non vedo, non sento e non parlo. Oggi il mafioso si presenta sui social, i figli dei bossi si connettono su Facebook, interagiscono su WhatsApp e controllano la fedeltà dei loro sostenitori attraverso i mi piace ai loro post” spiega Ciconte, che prosegue: “Si guardi il caso della testata di Roberto Spada, dopo il gesto ha voluto conoscere l’opinione dei suoi sostenitori con un post su Facebook chiedendo “al mio posto che avresti fatto?”. E’ un ulteriore modo con cui la mafia cerca una normalizzazione? “Assolutamente sì, la mafia cerca una normalizzazione, una presenza nella società. Fino ad oggi la lettura dell’antistato è stata errata, perché l’organizzazione mafiosa è presente tra noi e purtroppo in pezzi dello Stato. Il vincolo di organizzazione segreta vale per non farsi conoscere alle forze dell’ordine, ma hanno bisogno di essere conosciute tra il popolo, altrimenti non godrebbero del consenso necessario”.