Un dato che ha colpito di questa tornata elettorale è stato quello relativo al numero di ragazzi che ha scelto di esercitare il diritto di voto. I partiti più votati? Lega e Movimento 5 Stelle
Le elezioni del 4 marzo hanno un merito: hanno riportato i giovani a votare. Se fino alla scorsa settimana si parlava di un’astensione da parte dei ragazzi, le urne sono state una sorpresa. Partiamo da un dato: l’affluenza per la prima volta ha “tenuto”.
Il crollo non c’è stato
Secondo l’analisi dell’Istituto “Cattaneo” di Bologna il dato generale “è risultato in diminuzione rispetto a quello del 2018 (75,2%), attestandosi al 72,9%. Si tratta del risultato più basso della storia repubblicana per una elezione politica nazionale. La tendenza resta negativa per le elezioni politiche, sempre in discesa dal 2006. Tuttavia, se si confronta il dato del 2018 con quello delle altre elezioni che si sono susseguite nell’ultimo ventennio, non possiamo certo parlare di crollo, anzi”.
Alle europee del 2014 la quota di votanti è stata inferiore al 60% (59%) e alle regionali del 2015 vicina al 50% (52%). Stavolta la percentuale non è scesa in maniera eclatante e questo è dovuto al fatto che i giovani non sono rimasti a casa ma hanno scelto di partecipare.
L’86% dei ragazzi ha esercitato il diritto di voto
A confermare questa fotografia è un instant poll effettuato da Skuola.net su circa 1000 ragazzi tra i 18 e 21 anni a poche ore dalla chiusura dei seggi: l’86% dei ‘nuovi elettori’ – ovvero quelli che sono diventati maggiorenni da pochi anni, e non hanno avuto la possibilità di partecipare alla tornata elettorale del 2013 – ha infatti esercitato il proprio diritto di voto.
Scongiurato, dunque, il rischio astensionismo di massa. Basti pensare che un precedente sondaggio, elaborato sempre da Skuola.net in collaborazione con l’istituto di ricerca SWG a due settimane dalle elezioni, vedeva solamente il 50% dei giovani certi di partecipare al voto. E, invece, le cose sono andate in maniera molto diversa.
M5S e Lega i partiti più votati
Altra dimostrazione: il movimento 5Stelle e la Lega che hanno “guadagnato” consensi in questa tornata elettorale sono le due forze politiche che attraggono maggiormente i giovani. Certo stiamo parlando di ragazzi con idee totalmente differenti ma entrambi gli schieramenti hanno strizzato l’occhio alla fascia meno anziana della popolazione. Anzi i pentastellati da sempre hanno investito sui venti-trent’enni usando persino strumenti di comunicazioni più vicini a loro. In questi giorni bastava vedere il numero di visualizzazioni sulla pagina Facebook di Di Maio e su quella di Matteo Renzi per rendersi conto del bacino anagrafico dei loro elettori: il primo è arrivato a 60 mila visualizzazioni; il secondo si è fermato a 14 mila. D’altro canto il Partito Democratico, la forza politica che storicamente raccoglie il consenso dei più anziani, è uscito sconfitto.
Secondo Skuola.net quello dei giovani non sempre, si è trattato di un voto ‘convinto’. Sulle intenzioni, infatti, i ragazzi tornano a spaccarsi a metà: solo il 47% dice di essere pienamente soddisfatto della scelta fatta in cabina. Mentre il 52% ammette di aver votato il meno peggio: lo ha fatto, come si dice in questi casi, ‘turandosi il naso’. E l’1% ha addirittura annullato la scheda.