Il progetto nasce grazie all’idea di Paolo De Nadai, CEO di OneDay Group. WeRoad in un anno ha già portato in giro per il mondo 600 giovani e punta a raddoppiare in pochi mesi
Si chiama WeRoad, ed è un nuovo modo di viaggiare. Si parte da soli, ma poi il viaggio è in compagnia. Dimenticatevi però i “grupponi”, la guida con l’ombrellino, o la visita turistica con auricolare e spiegazione multilingua. I viaggi che propone WeRoad hanno a che fare con il senso di libertà e avventura, con la voglia di divertirsi ma anche di conoscere la gente del posto, di visitare le attrattive principali del luogo ma anche di assaggiare i cibi tipici magari in compagnia di chi li ha cucinati.
Un viaggio per Millennial
WeRoad propone un viaggio su misura di Millennial, si rivolge in particolare a quella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni che ha maturato già una passione per il viaggio, magari ne ha già fatti alcuni in Europa e ora vule spingersi un po’ fuori dai confini sempre però con la sicurezza di trovare un hotel prenotato (di buona qualità) e una compagnia di persone coetanee e con interessi simili.
Il progetto ha solo un anno ma ha già conivolto oltre 600 viaggiatori che hanno scelto di partire per una delle 40 destinazioni. Dall’Islanda, meta scelta anche da una coppia in viaggio di nozze, alla Thailandia. Dal Giappone, all’Indonesia e ancora le Isole Azzorre, l’Alaska o la California. Abbiamo raggiunto Fabio Bin, Head of Digital Innovation di OneDay Group la startup che ha ideato il progetto, per farci raccontare meglio com’è nata l’idea. “Siamo partiti esattamente un anno fa e il progetto in pochissimi mesi è decollato – ci ha raccontato Fabio – l’idea è nata a seguito di un viaggio di Paolo De Nadai – CEO di OneDay Group – che ne ha intuito la potenzialià. Da lì è partito tutto e ad oggi ci aspettiamo di superare il traguardo dei 1500 viaggiatori entro agosto”.
Un’idea imprenditoriale può nascere anche mentre si è in vacanza. Ci racconti com’è nato WeRoad?
WeRoad è nato a novembre 2016 al rientro di Paolo De Nadai da un viaggio in Nuova Zelanda. Tornato a casa mi chiama e mi spiega la sua idea: “Voglio fare un prodotto di viaggi on the road per millennial e portarli in giro per il mondo. Mi serve il tuo aiuto per boostrappare il progetto. Ho già il nome: si chiamerà WeRoad”. L’idea mi è subito piaiuta, mancava però un particolare: c’erano solo 2 mesi di tempo per realizzare il tutto. Non potevamo perderci la stagione dei viaggi estivi. La piattaforma doveva essere pronta entro marzo. Da lì è iniziata una corsa contro il tempo che ci ha portato tra una chiacchiera, un meeting e un colloquio con i primi professionisti da portare a bordo, alla realizzazione del sito e al suo lancio.
Quali sono i punti di forza del progetto?
Sicuramente siamo partiti da una buona base: la nostra community. Come OneDay Group (di cui fanno parte Travel4Target e ScuolaZoo ndr) abbiamo la capacità di attrarre un pubblico di utenti giovani e pronti ad abbracciare nuove avventure e opportunità. Grazie a un buon posizionamento sui social e in particolare grazie al lavoro fatto su Facebook, siamo riusciti a ingaggiare molti utenti interessanti al servizio.
In cosa vi distinguete da un tradizionale tour operator?
Siamo decisamente diversi da una classica agenzia. Innanzitutto non prevediamo nei nostri pacchetti il viaggio aereo. I ragazzi possono scegliere liberamente quando arrivare a destinazione e come farlo, magari optando per un low cost e ottimizzando sul prezzo. Poi creiamo viaggi su misura degli interessi degli utenti. Ci saranno viaggi più avventurosi, viaggi dedicati a chi vuole visitare tutti i musei, viaggi per chi vuole fare tardi la sera, e viaggi per chi ama la vita tranquilla e rilassata. I gruppi prevedono un minimo di 8 e un massimo di 15 persone in modo da non creare gruppi troppo grandi e faticosi da gestire.
Chi è il vostro viaggiatore tipo?
Ci rivolgiamo ai Millennial e ci siamo accorti che la maggior parte dei nostri clienti hanno tra i 25 e i 35 anni. Il 60% circa di loro è donna. Interessante è vedere che siano proprio le ragazze a preferire viaggiare da sole e in modo indipendente. Tendenzialmente i nostri viaggi durano una decina di giorni e abbiamo già chi ha acquistato il secondo o il terzo pacchetto.
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Siamo partiti un anno fa, con una sola persona dedicata. Ora ci sono 9 persone impiegate full time nel lavoro che prevede, oltre alla parte di sviluppo, anche il booking e il caring del cliente e soprattutto un grande lavoro di marketing e comunicazione che è davvero fondamentale. L’obiettivo è superare entro agosto i 1500 viaggiatori e ampliare ancora il numero delle mete. Ad oggi sono circa 40 e da poco abbiamo iniziato a puntare anche su mete più vicine e meno costose come Portogallo e Grecia.
Non si tratta quindi che guardare il sito e scegliere il proprio viaggio, in vista dei prossimi ponti e delle vacanze estive c’è l’imbarazzo della scelta.