In collaborazione con |
Come applicare una strategia di Content Intelligence per trarre il massimo valore dagli asset digitali
Content is king! Lo si è detto per anni, ma prima dell’affermarsi della Content Intelligence, ovvero dell’intelligenza artificiale applicata ai contenuti, diciamo che era un “King without a crown”. In un contesto con trilioni di contenuti prodotti la competitività è estrema e vincerà chi è in grado non solo di produrre il contenuto migliore in assoluto (ovvero di maggior qualità) ma anche quello più indicato per ogni segmento del proprio pubblico.
Una volta ottenute le informazioni giuste sulla propria audience, è necessario comprendere che ogni singola parte del contenuto contribuisce al successo di una campagna di marketing e vendita dei prodotti ad essa collegati. Decidere su quali argomenti fondare un contenuto e a chi direzionarlo consente un salto di qualità rispetto alle tradizionali ipotesi e previsioni (spesso approssimative) su cosa sia apprezzabile o meno per i nostri utenti.
Perciò è necessaria una content strategy più logica e personalizzata grazie al supporto di piattaforme di Content Intelligence che integrano strumenti di AI: il vantaggio più consistente derivante da piattaforme di questo tipo, abilitate al machine learning, è la possibilità di fare previsioni su come aumentare le conversioni (e quindi le vendite) più velocemente in base al comportamento individuale di ogni lead, che parte dalla comprensione dei fallimenti precedenti.
Per raggiungere questi risultati è necessario implementare nel proprio business una soluzione di Digital Asset Management (DAM) per organizzare, etichettare e ritrovare velocemente gli asset digitali (ossia i contenuti dei quali parliamo) prodotti e archiviati. Un sistema in grado di gestire gli asset digitali correttamente e condurre ad un migliore utilizzo del tempo in azienda porta ad un aumento della produttività. E non solo, un DAM è in grado di tracciare le differenti versioni di un documento, facilitare la ricerca e selezione dell’asset giusto da utilizzare in ogni occasione, ed evitare, di conseguenza, di ricreare o riacquistare contenuti già esistenti.
Il DAM prevede il coinvolgimento di molti ruoli all’interno di un’azienda, permettendo di assegnare a ciascuno i propri diritti di accesso ai contenuti, garantisce competenze aggiornate oltre ad una perfetta integrazione con l’infrastruttura tecnologica esistente, per facilitare l’accesso e la condivisione all’interno dei team, ovunque e ogni volta che è richiesta. Un’integrazione che faciliterà il flusso del lavoro creativo, la sua approvazione, la collaborazione e il controllo della versione finale.
L’adozione di un DAM deve essere fluida, responsabilizzando i team per migliorare l’utilizzo delle risorse ed evitando duplicazioni di sforzi e rielaborazioni. Implementare un DAM in azienda, soprattutto se in modalità Saas (Software as a service), ovvero sul cloud, con i vantaggi collegati alla possibilità di scalare, consente di dotarsi di un potente strumento organizzativo. Infatti, oltre ad aiutare nella gestione dei contenuti, è un tool strategico per il business perché sa “dialogare” con altri sistemi aziendali (per esempio il CRM). Inoltre, quando integra al suo interno i motori AI, sa estrarre dai contenuti informazioni di valore per sviluppare una strategia data-driven in grado di restituire customer experience sempre più coinvolgenti.
Un approccio corretto all’uso del DAM consente di gestire contenuti diversificati a costi ridotti, ponendo innovazione e creatività al centro della content strategy e, di conseguenza, agevolando il lavoro dei team di marketing e vendite. Si deve ridurre il tempo dedicato alla ricerca delle risorse disponibili, semplificare i processi di approvazione, facilitare la collaborazione con gli stakeholder esterni. Processi che devono e possono avvenire in assoluta sicurezza ed è per questo che i DAM devono avere funzionalità apposite per proteggere l’intero flusso di lavoro.
I vantaggi del Digital Asset Management, quindi, permettono la riduzione dei costi, l’organizzazione e l’indicizzazione dell’intero patrimonio di documenti esistenti, l’accesso e la distribuzione dinamici da parte dei team di lavoro. Infine, un’infrastruttura scalabile e flessibile, la migliore esistente per gestire e distribuire i diversi asset digitali.
THRON, un’azienda italiana votata da StartupItalia! tra le 100 aziende più innovative del 2017, ha sviluppato un DAM Intelligente, uno strumento che aiuta le organizzazioni nella completa gestione dell’intero ciclo di vita dei propri contenuti, garantendone un controllo totale. Il contenuto, infatti, oltre ad essere classificato da strumenti di AI come l’image recognition, lo speech-to-text o l’analisi semantica, viene seguito in tutte le sue fasi. Inoltre, senza la necessità di doverlo scaricare, è possibile distribuirlo in modo centralizzato su tutti i canali del brand (il sito web, l’applicazione mobile, l’e-commerce). In questo modo, la Content Intelligence è in grado di restituire dati coerenti e strategici sui reali interessi della propria audience.