5 top player, 10 sfide tecnologiche per startup, spin-off e PMI. Robert Bosch, Calcestruzzi, MAN Truck & Bus Italia, Rödl & Partner e Siemens partecipano alla call della Camera di Commercio Italo-Germanica, favorendo le grandi idee e l’innovazione.
L’innovazione cerca opportunità per svilupparsi, le buone idee crescono ma vanno valorizzate, concretizzate per migliorare processi produttivi e prodotti.
Questo è l’obiettivo di Business meets Innovation, startup contest della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien), per favorire l’incontro tra la domanda di innovazione di 5 top player della business community italo-tedesca e l’offerta di soluzioni innovative di startup italiane.
Robert Bosch, Calcestruzzi, MAN Truck & Bus Italia, Rödl & Partner e Siemens hanno infatti presentato 10 sfide tecnologiche per il contest della Camera di Commercio Italo-Germanica, rivolgendosi al mercato italiano di startup, spin-off e PMI innovative per elaborare soluzioni ad alto contenuto tecnologico. Partner di livello internazionale decisi a puntare sui progetti di business digitali in settori complessi come termoidraulica, piattaforme web e mobile app, machine learning applicato al riconoscimento di immagini/video, ICT altamente specializzato, programmazione software e tecnologie per la pubblica amministrazione e domotica.
Abbiamo domandato a ognuno dei player coinvolti in che modo Business meets Innovation potrà contribuire alla crescita dell’ecosistema delle startup italiane e su quali priorità è necessario concentrarsi. E in che modo la Camera di Commercio Italo-Germanica e il progetto Business meets Innovation facilitano la ricerca di innovazione all’interno della business community.
Un viaggio all’interno della call alla quale è possibile iscriversi entro il 15 ottobre, che beneficia del sostegno del main sponsor Banco BPM e dello sponsor E.ON Italia. I supporting partner sono Bitkom/hub.berlin ed EY.
Bosch
Ridurre la distanza tra mercati e startup, creando le condizioni per generare opportunità di business: Bosch crede nel networking perciò ha deciso di partecipare a Business meets Innovation.
“Bosch è partner del contest Business meets Innovation poiché crede sia necessario ridurre il divario tra l’offerta di prodotti/servizi innovativi delle startup italiane e la domanda reale del mercato a cui si rivolgono – ha commentato Gerhard Dambach, Amministratore Delegato, Robert Bosch Spa –. La relazione del 2017 sullo stato di attuazione della normativa a sostegno delle startup e PMI innovative del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) sottolinea un aumento del numero di nuove imprese innovative sul territorio italiano, ma mostra anche un gap di crescita dimensionale delle stesse rispetto alla media europea. Probabilmente ciò è sintomo del fatto che la maggior parte delle innovazioni offerte non riescono a trovare una solida e ampia base di clienti che ne sostenga lo sviluppo nel medio-lungo termine. I progetti presentati da Bosch a Business meets Innovation intendono ridurre questo divario, offrendo all’ecosistema italiano delle startup l’opportunità di sviluppare soluzioni innovative, per cui esiste un’effettiva esigenza di mercato”.
Individuazione dei compiti specifici e frequenti dei clienti target: queste sono le priorità delle startup, secondo Bosch. Non focalizzandosi unicamente sulle funzioni dei prodotti: “Startup, spin-off e PMI innovative dovrebbero concentrarsi nell’individuazione di un determinato bisogno o di specifici compiti e percorsi (in accordo con la recente teoria del “Job-to-be-done” di Clayton Christensen) che i clienti target affrontano di frequente e cercano di risolvere con difficoltà. Per accrescere le probabilità di successo non è dunque sufficiente focalizzarsi sulla sola dimensione funzionale del prodotto/servizio, senza aver compreso a valle il motivo intrinseco per cui un cliente la acquisterebbe. Il passo successivo sarebbe poi uno sviluppo agile della soluzione attraverso validazioni sul campo e miglioramenti iterativi sulla base dei feedback ricevuti. Il contest Business meets Innovation semplifica la prima fase di questo percorso poiché l’esplicitazione del bisogno/compito delle aziende partecipanti è il punto d’avvio del progetto”.
L’unione delle forze facilita la ricerca di innovazione all’interno della business community italo-tedesca. “Facendo leva sul network di partner, come fattore fondamentale nello sviluppo di nuovi business innovativi, tra cui incubatori, università, centri di ricerca, organizzazioni rappresentative, riviste manageriali etc. è possibile diffondere in modo rapido ed efficace iniziative all’avanguardia come il contest Business meets Innovation che garantisce anche l’incentivo di una maggiore visibilità alle startup vincenti” conclude Gerhard Dambach.
MAN
L’innovazione abbraccia tutti i settori, va anticipata e gestita per non farsi travolgere. Il mondo dei trasporti su gomma sta attraversando una profonda evoluzione e un’azienda leader come MAN si conferma protagonista del cambiamento.
“Il mondo del trasporto su gomma è al centro di uno dei processi più innovativi che siano attualmente in corso – commenta Francesco Turati, Sales Steering & Market Intelligence, MAN Truck & Bus Italia –. MAN Truck & Bus, da sempre leader in Europa nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni di trasporto, sta viaggiando velocemente verso elettrificazione, guida autonoma e veicoli interconnessi. Tuttavia crediamo che una rivoluzione di prodotto debba essere accompagnata anche da una uguale innovazione nella metodologia di lavoro nella costante semplificazione dei processi aziendali. In questo contesto progetti come Business meets Innovation sono fondamentali per costruire rapporti duraturi con startup e PMI. Cercando di rendere con un’immagine semplificata, amiamo considerare Business meets Innovation come l’ambiente protetto e regolato, una vera e propria serra virtuale, dove nuove idee o approcci abbiano la possibilità di germogliare e crescere per consentire poi di trapiantare i risultati più validi nell’organizzazione aziendale. La semplificazione di uno o più processi aziendali diventa quindi terreno perfetto per permettere alle PMI di proporre le proprie idee, apportando un contributo tangibile e immediato per snellire i processi e velocizzare l’operatività quotidiana di una multinazionale”.
Innovare senza errori, prendendo subito la direzione giusta. In tal senso Business meets Innovation facilita il percorso. “Innovazione è la parola d’ordine di questi nostri interessanti tempi. Ma l’innovazione contiene in se stessa la possibilità dell’errore, della modifica e del ripensamento e questi sono molto spesso effetti collaterali che un’azienda internazionale non può permettersi. Business meets Innovation ha il pregio di iniziare a far parlare e collaborare due realtà che possono portare importanti novità nel mercato, consentendo la convivenza della freschezza di approccio a una problematica e della necessaria cautela prima di impegnare l’azienda in un investimento, sia economico sia organizzativo” conclude Francesco Turati.
Rödl & Partner
Anche per uno dei maggiori studi professionali multi-disciplinari del mondo nella consulenza legale, fiscale, revisione legale, consulenza del lavoro come Rödl & Partner, aderire a un progetto come Business meets Innovation può rivelarsi ricco di opportunità.
“Rödl & Partner è uno studio interdisciplinare internazionale presente in 51 paesi nel mondo e composto da circa 5.000 professionisti tra avvocati, dottori commercialisti, revisori legali e consulenti del lavoro – spiega l’avvocato Eugenio Bettella, Managing Partner, Rödl & Partner Padova –. A differenza degli altri top player che hanno aderito al progetto Business meets Innovation, nella propria attività istituzionale Rödl & Partner non contribuisce alla ricerca di innovazione in via diretta. Normalmente fornisce consulenza alle startup nel corso del processo innovativo per individuare gli strumenti di protezione dei risultati dell’attività inventiva, magari attraverso la costituzione di diritti di proprietà intellettuale; lo studio assiste le imprese nelle successive fasi volte allo sfruttamento economico di quei risultati (contrattualistica e business plan) e nelle attività finalizzate alla repressione delle violazioni dei loro diritti esclusivi.
Business meets Innovation rappresenta quindi un novum per lo studio che, in questo caso, ha indossato i panni dell’imprenditore individuando due idee innovative che le startup interessate dovranno realizzare, proponendo le soluzioni tecnologiche più opportune. Ciascuna delle technology challenge lanciate da Rödl & Partner ha come oggetto la messa a punto di strumenti in grado di favorire la ricerca dell’innovazione: Try sarà un ambiente virtuale ove i professionisti di tutto il mondo potranno collaborare allo sviluppo del progetto di un promotore, aderendovi mediante la sottoscrizione di termini e condizioni volti a regolare ex ante i diritti di proprietà intellettuali sui rispettivi contributi; Russell, invece, grazie all’intelligenza artificiale, sarà in grado di effettuare ricerche di anteriorità volte a mappare lo stato dell’arte e della tecnica, al fine di individuare quali progetti innovativi meritino un investimento e una ricerca più approfondita. Nell’elaborare questi due progetti Rödl & Partner ha tenuto conto delle esigenze del mondo dell’innovazione, forte di una consistente esperienza in tema di contenziosi relativi alla titolarità dei diritti di proprietà intellettuale e alla validità dei titoli di privativa industriale.
In questo modo, Rödl & Partner contribuisce attivamente alla crescita dell’ecosistema delle startup italiane – prosegue l’avvocato Bettella –, fornendo loro gli strumenti per prevenire le criticità di natura legale riscontrate con maggior frequenza nei processi inventivi e nelle successive fasi di sfruttamento economico dei risultati ottenuti. L’innovazione raggiunta da Rödl & Partner in collaborazione con le startup innovative genererà quindi ancor più innovazione. Più in generale la Camera di Commercio Italo-Germanica e il progetto Business meets Innovation facilitano l’innovazione favorendo l’incontro tra le startup dotate di competenze in ambito tecnologico e i top player, maggiormente consapevoli delle necessità del mercato italo-tedesco. In questo modo la capacità innovativa delle startup può essere messa al servizio di esigenze reali, evitando così sprechi di risorse e di tempo. Auspico anche l’adozione da parte della Camera di Commercio Italo-Germanica di iniziative volte a sensibilizzare i propri iscritti circa l’esigenza di tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale, impegnandosi in prima linea nella divulgazione degli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento”.
Allargando il focus sulle priorità per le startup, l’avvocato Bettella individua nella protezione della proprietà intellettuale dei risultati uno dei punti sui quali lavorare: “La priorità per le startup, spin-off e PMI innovative dovrebbe essere quella di proteggere i risultati della loro attività inventiva, al fine di assicurarsene lo sfruttamento esclusivo. Lo Startup Survey, condotto nel 2016 dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Istituto Nazionale di Statistica e presentato lo scorso 27 febbraio 2018, ha messo in luce invece come il 58% delle startup innovative italiane non adotti alcun meccanismo formale di tutela della proprietà intellettuale (es. deposito di un brevetto o di un disegno o modello) e come circa un quarto non persegua nemmeno strategie informali di protezione; tra queste, un quarto ha dichiarato addirittura di non conoscere nemmeno strategie utili allo scopo”.
Siemens
Un colosso e pioniere tecnologico come Siemens da tempo monitora il mondo delle startup, attivando varie forme di collaborazione.
“Portiamo avanti iniziative di scouting di startup con la finalità di innovare, attraverso partnership e collaborazioni; oltre a quelle con le università e in genere il mondo accademico, promuovendo i temi dell’innovazione – spiega Roberto Pagani, Director of Strategic Marketing and Business Development, Siemens –. A livello globale Siemens ha creato Next47, una nuova unità separata, pronta ad incubare le idee più dirompenti e capaci di accelerare lo sviluppo delle nuove tecnologie. Il nome dell’unità, Next47, è un riferimento celebrativo alla data di fondazione di Siemens, nel 1847, e punta a trasmettere ai giovani startupper la fiducia a credere nel proprio 1847. Gli elementi principali di Next47 sono agilità, velocità e indipendenza, integrate strategicamente con una base globale solida di clienti, anni di esperienza, credibilità e forza finanziaria. La nuova unità gode della necessaria indipendenza ma può usufruire dei vantaggi offerti dalla conglomerata Siemens. Ha uffici a Berkeley, Shanghai e Monaco dai quali gestisce le proprie attività in tutti i paesi del mondo. Next47 si basa sulle attività delle startup già attive di Siemens, su quelle delle startup esterne e su tutte le aziende intenzionate a sviluppare idee di business nei campi d’innovazione strategici”.
Parlando di startup diventa inevitabile allargare il focus sull’impatto della digitalizzazione sulle PMI e i processi produttivi: “La digitalizzazione ha cambiato ogni cosa – conferma Pagani –. Oggi una PMI non può prescindere da una trasformazione digitale per rimanere competitiva, se vuole essere innovativa deve puntare sulle tecnologie future che fanno riferimento in particolare a intelligenza artificiale e data mining. Attraverso iniziative utili come Business meets Innovation che hanno lo scopo di mettere in contatto diretto aziende e startup, di creare network virtuosi che sono la base per sviluppare ecosistemi in cui vincono la collaborazione, le partnership e la cocreazione”.