La startup selezionata da Enry’s Island offre due modalità di compravendita: la trattativa diretta e la rivoluzionaria asta al contrario
Chi ha detto che l’arte non può essere digital? ArtBay è la prova di come anche un settore così ‘tradizionale’ può crescere attraverso il web. La startup è un marketplace digitale che mira ad avvicinare domanda ed offerta nel mondo dell’arte. La piattaforma ospita un numero sempre crescente di artisti, galleristi, musei, collezionisti, critici e compratori, offrendo un modo alternativo e più efficace di fruire di un mercato non sempre facilmente accessibile.
ArtBay
ArtBay è stata selezionata da Enry’s Island per un programma di incubazione ed accelerazione personalizzato, e negli ultimi due mesi ha registrato un aumento degli artisti iscritti del 65%, con un incremento delle opere caricate da artisti di ogni segmento e provenienza geografica (in testa Italia, Francia, Germania, Portogallo, Brasile) del +150%. Questo fenomeno, nato da un concept tutto italiano, sta rivoluzionando il funzionamento del mercato come quello delle opere d’arte. Su ArtBay è semplice concludere affari, portare a termine acquisti, vendite o anche solo farsi conoscere nel panorama artistico nazionale, grazie alla visibilità offerta dalla pagina utente, che potrà essere sfogliata da un visitatore proprio come se fosse in un museo virtuale. ArtBay offre due modalità di compravendita: la trattativa diretta, tradizionale e comprovata nel formato, e la rivoluzionaria asta al contrario.
L’asta al contrario
La vera rivoluzione sta nel fatto che è l’acquirente a scegliere il budget. Per poter vincere un’asta al contrario aperta da un privato, il gallerista o direttamente l’artista possono pensare di proporre diverse soluzioni più vicine all’esigenza comunicata. Inoltre ArtBay consente all’artista o al gallerista la possibilità di fare un’offerta che superi il valore impostato nella richiesta dell’Asta al contrario aperta dal privato, per rendere la sua offerta ancora più allettante.
Arte e Web
Nel mondo dell’arte sono molti gli scettici a credere che internet non rappresenti il futuro del mercato. Ma i numeri delle case d’asta parlano chiaro, chi usa i canali on line ha accresciuto il fatturato e la propria base di clienti. Un esempio per tutti, il famoso dealer di New York Brett Gorvy, che con il suo account Instagram è riuscito a vendere un Basquiat per 24 milioni di dollari.
Negli Stati Uniti si registra una contrazione dell’utilizzo delle aste tradizionali pari al -41%. Un trend confermato anche nel vecchio continente ma con una diminuzione meno dirompente, un -13%, che coincide però con l’aumento delle contrattazioni private, che hanno abbattuto i costi delle case d’asta ma anche accresciuto l’opacità del valore delle opere trattate. Artbay risponde a questa esigenza proprio grazie alle aste al contrario, estremamente trasparenti perché è l’acquirente a scegliere il budget.