Un appuntamento il 17 marzo per fare il punto sul movimento. Partendo dal successo del calcio femminile, con ospiti l’allenatore e le due attaccanti del Milan (e non solo)
Siamo ad un momento di svolta per lo sport italiano: non solo le riforme interne al mondo dello sport, ma anche le riforme strutturali nel rapporto tra società e sport. Abbiamo avuto modo di discuterne allo StartupItalia!OpenSummit2018 con un workshop dedicato allo sport e ve lo abbiamo anche raccontato su queste pagine: Sport & Innovation: the Revolution is coming.
E ora se ne torna a parlare, in occasione della Milano Digital Week: domenica 17 marzo ci saranno Anna De Censi, assessore a Turismo, Sport e Qualità della Vita del Comune di Milano; Vito di Gioia, segretario generale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC; Carolina Morace, coach della squadra femminile dell’AC Milan assieme alle due attaccanti della sua squadra (e della Nazionale) Valentina Giacini e Valentina Bergamaschi. Ci sarà anche Fabio Guadagnini, che è responsabile proprio della comunicazione dell’AC Milan. E poi ancora, Francesco Mantegazzini che è responsabile Infront Lab per Infront Italy, Luca Annunziata (StartupItalia), Emanuela Perinetti general manager di Sport Dots, e Giulio di Feo (La Gazzetta dello Sport).
L’evento si terrà a partire dalle 16:30 proprio nella sede di Infront: per partecipare, vi potete registrare qui.
Lo sport si sta evolvendo
Abbiamo seguito con trepidazione la vittoria nel 2018 del Premio UEFA per Innovazione e Creatività conseguita dall’hackathon FIGC. Infront Lab ha sperimentato le nuove tecnologie allo Stadio Marassi, e poi Cortina 2021 ha redatto la Carta di Cortina sulla sostenibilità degli Sport Invernali, mentre SAP sta rivoluzionando il gioco del calcio con il ManCity (o viceversa?).
Guardiamo con attenzione al fermento nel mondo dello sport – e del calcio in particolare: si pensi che Microsoft ha donato 17 milioni di Euro per la creazione del Global Sport Innovation Centre (con una forte partecipazione de La Liga Spagnola), la UEFA ha lanciato il proprio programma di innovazione e di incubazione di startup, il Barcellona ha creato il Barca Innovation Hub, l’Arsenal ha fondato il proprio Innovation Lab (con un programma di accelerazione per startup), il Bayern ha creato nuovi formati sull’innovazione, la Football Association Britannica ha lanciato nuovi programmi, la FIFA e l’UEFA stanno monitorando questi sviluppi – ma soprattutto stanno lanciando nuove iniziative strategiche (di più non possiamo scrivere, per ora).
Questo fermento si riflette in conferenze mondiali come il World Football Summit di Madrid, lo Sports Technology Symposium del Barcelona Camp Nou, Think Sport, Smart Cities & Sport e iSportConnect Summit a Losanna, Smash Events a Helsinki, il CES Sports Innovation di Las Vegas – senza dimenticare gli appuntamenti italiani come la Trentino Sport Tech Arena del Festival dello Sport, il Forum Sport & Business” de Il Sole 24 Ore, lo Sports Leader Forum e tanti altri. E, badate bene, non abbiamo menzionato la nuova frontiera degli e-sports.
L’Italia non ha perso il treno
Siamo ad un momento di svolta anche per lo sport italiano – e la FGIC con il suo nuovo presidente Gabriele Gravina sembra decisamente salita sul treno. Le iniziative sui giovani, sul calcio femminile, vanno tutte in direzione di una maggiore apertura all’innovazione e di un maggior impegno per l’integrazione.
Il calcio è lo sport più rappresentativo in Italia e la FIGC rappresenta la federazione sportiva con il maggior numero di tesserati a livello nazionale – lo dimostrano i recenti numeri dello sport italiano redatti dal CONI ed il lungimirante rapporto del Bilancio Integrato della FIGC. Ed anche se quest’anno non siamo andati ai Mondiali FIFA di Russia 2018, la FIGC ha celebrato il 120esimo anniversario con le parole del Presidente della Repubblica Mattarella.
La rivoluzione silenziosa del calcio giovanile sta prendendo forma – lo dimostrano le azioni poste in campo da FIGC nei confronti dei Centri Federali Territoriali, e la rivoluzione sul campo del calcio femminile: la Nazionale Italiana parteciperà ai Mondiali in terra francese nel giugno 2019. Su un totale di 1.4 milioni di tesserati FIGC, più di 800.000 fanno parte del settore giovanile, sono nati negli anni 2000 e sono cresciuti con le nuove tecnologie digitali. E, come sottolinea Vito Tisci, presidente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, “il 2019 rappresenta una nuova sfida per continuare a migliorare”.
Riprendiamo qui anche le parole del Presidente FIGC, Gabriele Gravina: “Siamo in una fase di passaggio storica, un momento in cui tutte le componenti devono concentrare le energie nella stessa direzione per attuare una vera e propria rivoluzione culturale. Come sistema calcio dobbiamo recuperare il valore relazionale e alzare l’asticella della qualità, andando incontro alle esigenze di tutti, iniziando proprio dai dirigenti, e ritrovare una credibilità in termini economici, progettuali e di sostenibilità. Un cambiamento che deve riguardare l’interesse generale, dalla base al vertice e in quest’ottica il Settore Giovanile e Scolastico deve rappresentare un pilastro fondamentale per dare valore alla crescita del sistema sportivo, intesa come sviluppo, programmazione e formazione”.
Gravina ha tracciato un percorso che punta alla sostenibilità del calcio a 360 gradi: non solo economico finanziaria, ma anche il valore delle competizioni sportive, il miglioramento della fruibilità delle strutture e la valorizzazione dei settori giovanili. “Vogliamo un calcio sostenibile – ha proseguito il Presidente – partendo da concetti positivi come l’adeguatezza dei costi gestionali del sistema, la qualità dei giocatori, la capacità formativa dei nostri tecnici e l’accoglienza dei nostri stadi. Settori giovanili e infrastrutture sono due pilastri su cui si dovrà rilanciare il movimento”.
Quindi facciamo squadra, apriamoci a questa rivoluzione culturale alla luce dell’innovazione e crediamo soprattutto nei giovani e nel Sistema Italia. Di questo (e altro) parleremo domenica: veniteci a trovare.
di Fiore Viola