Innovazione, riqualificazione, inclusione. Sono queste le fondamenta dell’Albergo del cuore, la nuova struttura ricettiva di Ravenna pensata e progettata dalla cooperativa San Vitale. Il tutto nasce con l’ambizioso obiettivo di promuovere una cultura dello sviluppo sostenibile poggiando su tre pilastri: l’innovazione dell’offerta turistica; la riqualificazione di un edificio storico nel centro della città avvalendosi di moderne tecniche a ridotto impatto ambientale e l’inclusione sociale e lavorativa di giovani con disabilità. La struttura, già esistente, è quella del vecchio albergo di via Rocca Brancaleone 42. I lavori per la ristrutturazione partiranno al più presto e saranno possibili grazie alle cifre donate tramite le campagne del 5 X 1000 di quest’anno e dell’anno prossimo. Inoltre la cooperativa parteciperà al bando per il sostegno alle attività ricettive e turistico-ricreative promosso dalla Regione Emilia Romagna.
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“Questo – ha detto Valentina Morigi, assessore alle politiche sociali – è un progetto lungimirante che si inserisce in un filone di sviluppo progettuale sul quale siamo impegnati da tempo. L’ Albergo del cuore ribalta il paradigma in modo democratico perché ci comunica che le persone più fragili e vulnerabili sono una risorsa preziosa”.
Per capire meglio l’idea che sta alla base della nuova struttura abbiamo parlato con la presidente della cooperativa San Vitale, Romina Maresi.
Un albergo che punta sull’inclusività
Da dove nasce l’idea di realizzare un hotel?
“Nasce dalla volontà della nostra cooperativa di ampliare gli orizzonti di inclusione sociale lavorativa delle persone con fragilità. Tra i settori innovativi che abbiamo identificato come possibili nuovi sviluppi ci sono il turismo sociale e l’agricoltura. L’ “Albergo del cuore” è il nostro primo grande progetto, ma stiamo ristrutturando anche un casolare in campagna alle porte della città che sarà usato per ampliare l’offerta ricettiva della città. L’albergo è chiamato “del cuore” perché proprio il cuore è il logo della nostra cooperativa ed è a forma di mosaico per ricordare il tratto caratteristico di Ravenna. Il cuore rappresenta anche la passione dei nostri soci e della nostra comunità che vuole dare un’eticità all’accoglienza turistica. Non ci sono altri hotel con queste caratteristiche”.
Foto di repertorio
Siete partiti da una struttura tutta da riqualificare.
“E’ un’immobile che già esiste: è uno dei primi alberghi nati in città, parliamo dei primi del Novecento. In questo albergo si sono sommate nel tempo molte storie a partire dai tempi della prima e seconda Guerra mondiale. E’ un luogo usato a fini sociali ai tempi in cui non si parlava ancora di questa dimensione. Con il proprietario, che è stato molto partecipe di questo progetto, abbiamo condiviso la possibilità di recuperare le storie che hanno attraversato questo albergo e raccontarle ai turisti che arriveranno. Abbiamo presentato in conferenza stampa il progetto e il giorno dopo già ci chiamavano per prenotare una stanza”.
Quando, invece, si potrà davvero prenotare una camera?
“Passerà ancora un anno prima della vera e propria apertura perché ora iniziamo i lavori di ristrutturazione: lo spazio ha bisogno di essere modernizzato e attrezzato per accogliere persone con disabilità motorie.. Vogliamo abbattere prima di tutto le barriere ideologiche, vogliamo ampliare al massimo l’accoglienza facendo di quel contesto un hotel che accoglie tutti. Durante le nostre vacanze stiamo meglio quando incontriamo persone che ci attendono con un sorriso, con chi non ci vende solo una stanza ma anche un pensiero, una storia, una visione della vita e dell’uomo”.
Chi lavorerà nel vostro hotel?
“Nella struttura lavoreranno giovani con lieve disabilità. Si tratta di ragazzi che hanno terminato il loro percorso di studi nell’istituto alberghiero. Spesso questi studenti al termine della scuola non trovano un lavoro e rimangono in carico alle famiglie, mentre ora qualcuno di loro potrà completare il percorso di studi con la nostra realtà. Saranno persone integrate con personale professionale: un mix di bravissimi receptionist, camerieri coadiuvati da persone disabili che hanno fatto un percorso scolastico in questo campo. Ci aspettiamo un team giovane”.
So che avete già dei progetti per il futuro.
“Vorremmo far sorgere una piccola filiera, un gruppo che abbia una sede anche al mare. Ci piacerebbe pensare a questo hotel a Cervia, dove abbiamo già dei progetti. La nostra non è solo un’impresa sociale ma è un progetto imprenditoriale, dobbiamo fare i conti con il mercato, con un’offerta qualificata e innovativa sia sul piano organizzativo sia sul piano della finalità e quindi del messaggio che vogliamo proporre”.