Si tratta del riconoscimento per le comunità che prestano attenzione a valori quali la sostenibilità ambientale e la produzione artigianale di prodotti tipici, l’innovazione agricola e l’accoglienza turistica
Sono in tutto 42 le località rurali che potranno fregiarsi del riconoscimento Spighe Verdi 2019. Una sorta di “bandiera blu” per le comunità lontane dal mare, pensata per guidare i Comuni a prevalenza agricola, passo dopo passo, verso strategie di gestione del territorio che giovino all’ambiente e alla qualità della vita di chi vi abita e dei turisti.
Che cosa sono le Spighe Verdi
Spighe Verdi è un programma FEE Italia (Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale) in collaborazione con Confagricoltura.
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Ha come finalità la valorizzazione del patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in ottica occupazionale, invertendo così il trend dello spopolamento dei borghi a favore delle città. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione cittadina e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.
Le Spighe Verdi 2019
Le Spighe Verdi 2019 sono state assegnate in 13 Regioni, una in più rispetto alla precedente edizione. Le tre con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche, Toscana e Piemonte, tutte con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona; per il Piemonte: Pralormo, Alba, Santo Stefano Belbo, Vicoforte, Canelli e Volpedo.
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Seguono la Campania con 5 località (Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea); la Puglia con 4 (Castellaneta, Ostuni, Carovigno, Andria); il Lazio con 4 (Canale Monterano, Anguillara Sabazia, Pontinia, Gaeta). Vantano tre località il Veneto (Porto Tolle, Caorle, Montagnana) e l’Abruzzo (Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi). Vi è infine un Comune rurale per ognuna delle restanti Regioni: Liguria (Lavagna), Umbria (Montefalco), Sicilia (Ragusa), Calabria (Trebisacce) e Trentino (Cavareno).
Cosa serve per essere Spighe Verdi
Sono diversi gli indicatori utilizzati per fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Per esempio: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni.
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Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. Spighe Verdi si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 76 Paesi, nella gestione del programma internazionale “Bandiera Blu”, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari.