Trentamila euro per appiccicare ottomila adesivi segnavia. Tra i sostenitori del progetto l’attore comico Giovanni Storti
È uno dei primi casi in Italia in cui una ciclovia viene finanziata con una campagna di crowdfunding. E il comico Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo è il primo sostenitore. Sulla piattaforma Eppela è partita la raccolta fondi per raggiungere 30mila euro necessari a mappare con 8mila adesivi antipioggia i 900 chilometri dell’AIDA, l’Alta Italia Da Attraversare.
La sigla è stata scelta dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che nel 2016 ha iniziato a disegnare e percorrere un tracciato che attraversa gran parte del Nord Italia, dalle Alpi piemontesi fino all’Adriatico. «Se dovessimo raccogliere l’intera somma – spiega Michele Cremonesi, tra i coordinatori del progetto AIDA – potremo appiccicare un segnavia ogni cento metri».
© Fonte: Daniele Rambaldo
La ciclovia delle città
La ciclovia AIDA è un itinerario realizzato già al 50% e tocca alcune delle principali città del Nord Italia come Torino, Milano, Brescia, Verona e Venezia. FIAB, che raggruppa oltre cento associazioni in tutta Italia, l’ha studiata per suggerire alle amministrazioni e alla politica un’infrastruttura bike friendly che potrebbe diventare un magnete per il mondo del cicloturismo. Secondo l’European Cyclists’ Federation – la federazione europea di cui anche FIAB fa parte – le vacanze in bicicletta e tutta l’economia che ci ruota attorno valgono 44 miliardi di euro annui nell’Unione Europea.
Come si legge sul sito della Federazione, l’idea di lanciare una campagna di crowdfunding ha già un precedente in Italia: la CicloVia Francigena nel Centro Italia venne finanziata allo stesso modo per stampare e appiccicare segnavia che aiutassero i cicloturisti a orientarsi lungo il percorso. «Qualunque sarà il risultato su Eppela noi partiremo comunque – ha detto Michele Cremonesi – stiamo già pensando di replicare il crowdfunding con una seconda campagna nel 2020».
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La ciclovia AIDA non dovrebbe servire soltanto il pubblico italiano ed europeo dei cicloturisti, ma anche tutti quei residenti che tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia usano spesso la bicicletta per andare al lavoro o godersi una gita nel week end. Un boccata d’aria (pulita) in un’Italia dove l’inquinamento da polveri sottili è a livelli critici: secondo l’ultimo rapporto Mal’aria di città di Legambiente il 2019 è stato “un anno da codice rosso per la qualità dell’aria”.
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