Presentate a Milano le startup che seguiranno il percorso del FoodTech Accelerator coordinato da Officine Innovazione di Deloitte in collaborazione con Amadori, Cereal Docks e Gruppo Finiper
Quattro mesi di scouting in tutto il mondo da Palo Alto a Tel Aviv, con destinazione Milano. Due mesi di selezione, 7 startup e 15 settimane per raggiungere l’obiettivo: accelerare e concretizzare l’innovazione nel food in Italia facendo diventare Milano l’hub internazionale dell’innovazione nei settori food e retail. Nasce così il primo FoodTech hub a livello globale.
Il progetto
Coordinato da Officine Innovazione, Deloitte – con la collaborazione di Amadori, Cereal Docks e Gruppo Finiper – il progetto prevede un percorso di accelerazione, della durata di 15 settimane, per le 7 startup selezionate che avranno quindi la possibilità di strutturare modelli concreti di business, affiancati da mentor internazionali, per prepararsi all’incontro con gli investitori durante la 5a edizione di Seeds&Chips – The Global Innovation Food summit – che si terrà a Milano dal 6 al 9 maggio 2019. Le startup selezionate avranno accesso a un investimento iniziale in equity di 150.000 euro e un supporto in termini di servizi e di consulenza pari a un controvalore di 350.000 euro. I partner del progetto hanno già confermato la volontà di effettuare ulteriori investimenti fino a 1 milione di euro al termine del programma di accelerazione.
Il foodtech accelerator
Luogo fisico del programma di accelerazione è il nuovo “FoodTech Hub”, uno spazio ideato e creato all’interno del Centro Commerciale “Piazza Portello” di Milano e messo a disposizione da Finiper. L’hub è un luogo vivo in cui ogni giorno le startup lavoreranno insieme ai partner dell’iniziativa con l’obiettivo di co-sviluppare i loro progetti. Inoltre, il FoodTech Hub diventerà punto di incontro per la FoodTech community in Italia, ospitando eventi, che coinvolgeranno esperti del settore a livello nazionale e internazionale.
Le startup selezionate
Selezionate tra oltre 300 candidate provenienti da 41 paesi, in un roadshow durato 4 mesi che ha toccato 12 nazioni, le 7 startup rappresentano 7 trend emergenti del settore:
- Healthy lifestyle
- Agritech
- Qualità e tracciabilità
- Circular economy
- Nuovi modelli di delivery
- Nuove proteine e superfood
- Omnichannel
“Il processo è stato lungo perché c’è stato prima un lavoro di identificazione, insieme ai corporate partners, per capire quali fossero i trend per loro significativi e su cui volevano realmente investire. Abbiamo quindi cercato le startup che rispondessero a questi trend e uno dei criteri principali di selezioni è stato proprio il fitting tra quello di cui si occupa una startup e l’integrazione con gli obiettivi dei corporate partners perché il focus è prettamente industriale. Si vuole lanciare nuovi business insieme alle startup” ha spiegato Marco Perrone, Head of Open Innovation & Acceleration Officine Innovazione Deloitte.
“E’ importante vivere in un ecosistema. Il criterio che ci ha guidato nella valutazione e selezione delle startup è stato anche quello di considerare le idee che rappresentassero un valore sia per il customer che per il retail” ha commentato Gian Maria Gentile, Cio Finiper.
Le sette startup:
ReOlì: Italiana, produce una crema a base di olio extravergine d’oliva da utilizzare al posto del burro o della margarina. Il prodotto è ottenuto attraverso un processo innovativo brevettato, che permette la solidificazione dell’olio. La startup ha l’obiettivo di espandersi sui mercati internazionali.
Wasteless: Israeliana, utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale scalabile offrendo una soluzione di dynamic pricing per i supermercati, basata sulla data di scadenza dei prodotti grazie al monitoraggio real-time della merce venduta. L’obiettivo della startup è la creazione di un progetto-pilota in-store.
Planetarians: Statunitense e con l’ambizione di validare la tecnologia e studiare i processi di industrializzazione e di fattibilità, ha messo a punto il processo e la composizione di un nuovo prodotto innovativo. Si tratta di una farina ricca di proteine e poco costosa ricavata dai semi di girasole già utilizzati per la produzione.
Petzamore Italiana, produce e vende cibi pronti human grade per cani, utilizzando materie prime di qualità e bilanciando ingredienti e proprietà nutritive grazie a un algoritmo proprietario. Ha l’obiettivo di rinforzare la propria strategia di brand e go-to-market.
Inspecto Israeliana, ha sviluppato uno scanner portatile per l’analisi della contaminazione nella materia prima vegetale da parte di eventuali sostanze nocive. I dati scansionati sono archiviati sul cloud e protetti da un sistema strutturato su un protocollo blockchain. Inspecto mira a testare il loro prodotto sulle coltivazioni italiane.
FeatFood: Italiana, è un operatore integrato multichannel che produce, vende e distribuisce cibi salutari e bilanciati soprattutto per una dieta a sostegno di una vita sportiva. È attualmente venduta online ed è distribuita su canali dedicati (centri fitness). Lo scopo della startup è di individuare nuovi canali di distribuzione.
Rise: Statunitense, produce una farina organica pensata per le preparazioni dell’industria dolciaria. Nutriente e poco costosa, questa farina viene prodotta riciclando le rimanenze di orzo dei birrifici. Con il programma di accelerazione, Rise vuole testare il proprio prodotto sul mercato europeo e rafforzare ulteriormente il modello di business.
Leggi anche: Feat Food è il delivery che ti porta a casa un piatto (sano) | Ha chiuso un round da 350K