Intelligenza Artificiale ma non solo: all’occorrenza anche operatori che seguono l’utente passo dopo passo mentre organizza la vacanza
Nessuno vuole correre il rischio di vivere una vacanza rovinata da chissà quale intoppo. Esperienza che ormai la giurisprudenza ha catalogato come causa sufficiente a ottenere il risarcimento del danno. Quindi ci si avvicina con sospetto alla possibilità di lasciare l’organizzazione delle proprie ferie – o di un meeting di lavoro – a un algoritmo. Ma il futuro va in quella direzione e, in più, l’AI, oltre a essere affidabile, permette anche di abbattere notevolmente i costi, col beneficio per l’utente di trovare le migliori stanze a prezzi concorrenziali, come ci raccontano i ragazzi di DIB Hotel (qui il sito).
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“Il 40% delle camere di un hotel resta sfitto”
DIB Hotel è una startup fondata nel 2015: “Inizialmente – racconta Ivan Buric, che per il gruppo si occupa del mercato italiano – l’idea era quella di aiutare gli hotel a riempire le camere invendute. Pensiamo a un dato: ogni giorno il 40% delle camere di un albergo resta vuoto. Questo significa che da un lato c’è un danno economico per gli albergatori e dall’altro una possibilità di ottenere sconti significativi per gli avventori. Noi con DIB Hotel abbiamo pensato proprio di inserirci in questa nicchia e fare incontrare le due parti, con formule win-win per entrambi”. “Da una startup di due persone, oggi siamo in 32, con sedi in Italia, Svezia e Belgrado. Peschiamo – prosegue Ivan – da un bacino di 300mila hotel in tutta Europa, coprendo tutti i Paesi del Vecchio Continente, Italia inclusa”.
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Ora arriva la piattaforma intelligente di DIB Hotel
“Adesso – continua Ivan – abbiamo deciso di spostarci su di un altro segmento: quello delle trasferte aziendali. Faremo gestire l’organizzazione dei viaggi alla nostra piattaforma intelligente. L’AI ci permette di abbattere i prezzi, ma il servizio resta personalizzato, su misura per le esigenze dei clienti. In più, il sistema di fatturazione è unico anche se ogni dipendente delle aziende impegnate nella trasferta può avere un proprio account”. “Ma – precisa Ivan – se un cliente non trova ciò che sta cercando, si apre una chat con un operatore pronto a consigliarlo. Perché la tecnologia va bene, ma il contatto umano resta fondamentale soprattutto per noi che miriamo a dare al cliente l’esperienza migliore perché torni”.
L’Italia? La destinazione più ambita per il team building
I dati raccolti dai ragazzi di DIB Hotel ci permettono di scoprire qualche curiosità. Se le aziende italiane per le loro trasferte in Italia restano fedeli alle quattro – cinque città economicamente più importanti (Milano in testa, anche grazie ai numerosi eventi che accoglie), le imprese estere scelgono spesso il nostro Paese per i loro momenti di team building. E qui le mete si fanno più interessanti perché, ovviamente, ai paesaggi urbani delle città del nord vengono preferite le colline toscane, gli alpeggi o le coste pugliesi. Del resto, in contesti naturali simili, dove l’aria è pulita, il cibo è buono e il panorama unico al mondo, il team building facilmente darà risultati migliori.
E poi gli eventi
“Ma c’è un terzo settore in cui ci stiamo specializzando – racconta ancora il responsabile del mercato italiano a StartupItalia – ovvero quello degli spettacoli e degli eventi sportivi. Abbiamo avviato collaborazioni con le arene in tutta Europa e anche qui miriamo ad alleggerire i rispettivi servizi clienti, automatizzando i processi, per abbassare i costi”.