Le prime classi dotate di realtà virtuale iniziano a comparire anche in Italia. E’ il caso della scuola primaria Kennedy di Bresso (hinterland di Milano), dove c’è la prima aula europea interamente dedicata alla MVR (mixed virtual reality).
La realtà aumentata (o virtuale se la componente reale è assente) è uno strumento che si va sempre più utilizzando all’interno di attività che stimolino gli alunni all’interazione e all’apprendimento.
Lo strumento consente una totale immersione all’interno del contenuto formativo che è possibile “esplorare” in qualsiasi direzione e muovendosi all’interno di esso. Il maggior coinvolgimento dentro lo scenario consentirà un miglior apprendimento con minor sforzo.
Attraverso un monitor è possibile guidare passo passo i lavori da compiere all’interno di un ambiente che ricrea perfettamente la realtà, impartendo istruzioni agli studenti sulla conoscenza degli strumenti tecnici.
Tutto questo è la realtà virtuale e può essere il futuro della scuola italiana.
Già all’estero, a dir la verità, non mancano gli esperimenti e la realtà virtuale è consolidata. In Italia muove i primi passi grazie a dirigenti scolastici e docenti virtuosi.
Basta indossare un visore per essere catapultati in ricostruzioni virtuali godendo di un’esperienza senza pari.
Esistono piattaforme studiate per milioni di studenti e insegnanti che possono sfruttare piattaforme come ad esempio Google for Education. Non servono stanziamenti di fondi esorbitanti: in alcuni casi i programmi sono gratuiti e i visori costano solo poche decine di euro. Quello che però è importante è quanto apprendono gli studenti e dai primi riscontri i risultati sono entusiasmanti in tutto il mondo dagli Stati Uniti all’Australia.
Il caso della scuola di Bresso
Le prime classi dotate di realtà virtuale iniziano a comparire anche in Italia. E’ il caso della scuola primaria Kennedy di Bresso (hinterland di Milano), dove è sorta la prima aula europea interamente dedicata alla MVR (mixed virtual reality).
A StartupItalia interviene Emanuela Salamina, docente responsabile per le nuove tecnologie per spiegarci in cosa consiste il progetto: “Questo progetto è ancora in fase iniziale e le criticità sull’uso dei programmi sono presenti ma altrettanto è presente tra noi docenti la voglia di coinvolgere ed emozionare i nostri alunni. Quello che mi stupisce molto ogni volta è vedere i bambini piccoli che cercano di prendere la luna quando li faccio “viaggiare” nello spazio, perché è molto vicina e le loro mani si tendono come se fosse possibile afferrarla, e la loro gioia per aver visitato lo spazio e visto la luna così grande. Spero che questa nuova tecnologia possa diventare uno strumento di uso quotidiano per tutte le scuole; ciò dipenderà molto da quanto la proposta potrà interessare il corpo docenti che ancora non conosce il suo utilizzo e le sue reali potenzialità”.
Come è nata l’idea?
Il progetto è nato quasi per caso la scorsa estate poiché ho visto che il rivenditore di apparecchiature informatiche a cui mi rivolgo, e che in passato è stato fornitore per l’Istituto Comprensivo in cui lavoro, stava provando la Mixed Virtual Reality e mi ha invitato a sperimentarla tramite un programma che pubblicizzava un’automobile. Ho provato poi Holotour, con i tour di Roma e del Machu Picchu, e Google Earth in 3D, esperienze uniche nel loro genere. Dato il grande coinvolgimento sensoriale ed emotivo emerso sin dai primi momenti durante l’uso di questa nuova tecnologia, ne ho valutato le potenziali ricadute sulla didattica, in particolar modo riguardo le materie di studio, in quanto un approccio interattivo multisensoriale è molto più stimolante dello studio con strumenti tradizionali, i quali non vengono sostituiti ma affiancati, poiché cattura l’attenzione in modo immediato e continuativo e consente di incentivare l’acquisizione delle conoscenze e dei saperi in modo divertente ed efficace, accrescendo così la motivazione e l’autostima personali degli alunni.
Come ha coinvolto la scuola?
A settembre ho coinvolto la Preside e le colleghe della mia scuola portandole in negozio a provare la tecnologia e tutte sono rimaste colpite dall’esperienza. Ho contattato il presidente del Comitato Genitori il quale ha provato la MVR insieme ad altri rappresentanti dei genitori ed anche loro si sono mostrati entusiasti. Dopo un confronto con le colleghe che hanno condiviso la proposta, pur con molte incertezze riguardo l’uso di una tecnologia mai utilizzata, ho elaborato ed inviato il progetto al Comitato Genitori che l’ha sponsorizzato.
Sono stati comprati PC, Visore e Controllers, e collegati alla Lim già in dotazione alla scuola; i genitori hanno imbiancato l’aula in azzurro affinché ciò che “vive” l’alunno sia visto in modo chiaro anche dai compagni e sono stati installati software relativi a scienze, arte e immagine, geografia, storia, alcuni a basso costo altri gratuiti, ed il collegamento ad internet che permette di visionare le proposte che interessano da fonti dedicate (come ad es.youtube).
L’inaugurazione è avvenuta ad aprile dello scorso anno.
Come si struttura il progetto?
Solitamente vi sono a disposizione due ore continuative per ciascuna lezione la quale può essere svolta nei seguenti modi di cui porto un esempio pratico adottato nelle classi quinte.
Lezione con presentazione dei contenuti di scienze: l’insegnante spiega alla classe il cuore, lo seziona mostrandone parti (con i nomi in inglese secondo il metodo CLIL) e funzionamento anche “entrandovi virtualmente” e poi a turno gli alunni lo visitano per un apprendimento iniziale tramite la MVR. Sentono il suono del battito cardiaco ed il suo variare in base ai comandi dati con i controllers.
Al termine del periodo di studio, l’interrogazione viene attuata tramite MVR, a piccolo gruppo; l’alunno interrogato, utilizza la MVR, entra nel cuore e ne spiega parti e funzionamento, supportato dai compagni in caso di dimenticanza o errore. Questo promuove lo spirito di collaborazione e l’integrazione tra pari. Lo stesso avviene con tutti gli alunni della classe
Rispetto a contenuti di carattere storico tutti gli alunni provano a turno l’Holotour per conoscere la storia di Roma, vederne i monumenti e le ricostruzioni degli stessi.
Rispetto ad attività a contenuto geografico vengono utilizzati Google Earth e video 360° VR a disposizione in rete o ricostruzioni digitali di ambienti ed animali (ad es. esperienze in fondo al mare realmente riprodotte e visita nel mondo preistorico con dinosauri ricostruiti digitalmente)
Rispetto ad attività a contenuto artistico utilizziamo il programma Tilt Brush la cui demo è facilmente reperibile in rete. Non è facile spiegare cosa si prova ad utilizzare questo straordinario software perché c’è la possibilità di scegliere vari sfondi e varie tecniche di pittura; l’effetto sorprendente è che il colore sembra “vivo”; le stelle, i fiocchi di neve ed il fuoco si muovono nel disegno come nella realtà ed è possibile entrare in un quadro e dipingere nuove forme in esso.
Quale può essere un punto debole?
Un’importante carenza riguarda software didattici specifici per italiano e matematica per la scuola primaria; ritengo che con il supporto di docenti di questo ordine di scuola sia possibile progettare programmi dedicati per ampliare l’offerta didattica delle due discipline segnalate.
Gli alunni come hanno risposto all’iniziativa?
Tutti gli alunni dai più piccoli ai più grandi sono entusiasti della nuova tecnologia ed anche gli adulti che l’hanno provata, in occasione del giorno dell’inaugurazione e della giornata della festa della scuola, e altri adulti in occasioni diverse, si sono stupiti ed emozionati per il grande coinvolgimento sensoriale provato. Rispetto alla didattica questa nuova tecnologia permette a tutti gli studenti di imparare tramite il metodo Learning by doing => imparare facendo, attraverso canali più coinvolgenti che facilitano gli apprendimenti soprattutto per gli alunni con fragilità o disabilità in quanto la MVR utilizza soprattutto i sensi della vista e dell’udito, e l’apprendimento per immagini aiuta a ridurre svantaggi cognitivi, fisici e culturali.
Avete intenzione di potenziare l’offerta?
La mia intenzione, in qualità di animatore digitale dell’istituto, è di potenziare l’offerta creando un’aula MVR anche nell’altro plesso della primaria e nel plesso della secondaria di primo grado naturalmente dopo un confronto con i colleghi sulla proposta.