La società californiana vuole diventare il principale riferimento per i viaggiatori di tutto il mondo: la priorità è diversificare il business, come dimostra l’acquisizione di Hotel Tonight e l’investimento in Oyo
Da un materasso ad aria allo scettro del mercato turistico ergendosi come punto di riferimento primario per i viaggiatori di tutto il mondo, soddisfacendo le singole e diverse esigenze di chi sceglie di spostarsi da un luogo all’altro con qualsiasi mezzo di trasporto. La parabola da outsider di quartiere a leader di settore è quella che sta disegnando Airbnb, nata quasi per caso nel 2007 quando i fondatori Brian Chesky e Joe Gebbia decisero di affittare una stanza della loro casa di San Francisco per guadagnare qualche dollaro extra in occasione di un importante evento di design che avrebbe richiamato in città migliaia di persone a caccia di un alloggio economico per una o due notti. Così nacque il sito Airbed and Breakfast, noto più tardi con il nome ormai famigliare a chiunque abbia mai organizzato un viaggio.
Lo sviluppo recente di Airbnb
A dodici anni dal primo vagito lo scenario di un tentativo casuale divenuto azienda da 29 miliardi di dollari attiva in 191 paesi è profondamente mutato, tanto che nel corso degli ultimi due anni Airbnb ha introdotto diverse novità nella sua offerta. Prima sono arrivate le esperienze, con escursioni in montagna e sulle isole, tour artistici e cittadini, lezioni di sport e cucina da affiancare all’affitto di una casa. L’anno scorso la piattaforma si è arricchita con gli hotel boutique, caratterizzati da tocchi personali o influenze locali che rendono unica la struttura, ampliando poi la proposta con Airbnb Plus, per chi desidera un alloggio più lussuoso, e Airbnb for Work, dedicato a chi viaggia per lavoro e necessita di una scrivania e strumenti utili per portare a termine la propria attività (l’azienda ha confermato che questi ultimi sono in costante crescita).
Perché l’acquisizione di Hotel Tonight
L’esigenza di diversificare il business resta la priorità di Airbnb e per questo la società ha deciso di acquistare Hotel Tonight, applicazione per prenotazioni last minute di hotel di medio-alto livello (come Hyatt e Sheraton) a tariffe scontate. Concluso dopo oltre un mese durante il quale Chesky ha soggiornato presso molti differenti alberghi di San Francisco per sperimentare e approfondire il funzionamento di Hotel Tonight, l’affare dovrebbe essere stato finalizzato per una cifra superiore ai 463 milioni di dollari, pari al valore rilevato due anni fa dell’app sviluppata nel 2010 da Sam Shank, Jared Simon e Chris Bailey. I motivi alla base dell’acquisizione sono facili da rintracciare, poiché poter contare su un ampio elenco di hotel da affiancare a stanze, case e appartamenti offerti dagli host permette di aumentare e diversificare l’offerta, guardando nello specifico ai viaggiatori che, invece di dover concordare incontri e scambi di chiave con i proprietari degli immobili, oppure dormire sul letto di qualcun altro, preferiscono soggiornare in albergo e assicurarsi il relativo trattamento.
Non solo Usa ed Europa
Essere leader significa essere ovunque, specie nei mercati dove la crescita segna i livelli più alti. Da qui è nata l’idea di investire in Oyo, gigante indiano dell’hospitality fondato nel 2013 dall’allora diciannovenne Ritesh Agarwal, che in poco più di cinque anni è arrivata a gestire oltre 500.000 alloggi tra India, Indonesia, Filippine, Cina, Nepal, Malesia, Regno Unito ed Emirati Arabi. Numeri che spiegano perché Airbnb abbia investito in Oyo (sta per On Your Own) una cifra tra i 150 e i 200 milioni di dollari, per un accordo (aggiuntivo al recente round di serie E da 1 miliardo di dollari guidato dal Vision Fund di Softbank) che soddisfa entrambi le parti: se per gli indiani è un passo rilevante per accrescere e affinare il proprio business, per la società statunitense si tratta di un passaggio chiave per penetrare maggiormente in paesi cruciale per il suo presente e futuro, India e Cina su tutti, dove gli affari hanno margini di crescita inarrivabili per il resto del mondo.
Lo sbarco in Borsa
La volontà di Airbnb di trasformarsi in una piattaforma integrata dedicata ai viaggi, con un ecosistema di servizi in grado di agevolare la pianificazione di ogni singolo step è una priorità anche e sopratutto per il futuro sbarco in Borsa. Seguendo le orme di Uber, il cui approdo a Wall Street sembra imminente, Airbnb potrebbe replicare la mossa entro la fine dell’anno, oppure posticiparla al 2020, prendendosi il tempo necessario per diventare una agenzia di viaggio online a 360 gradi, ramificata in tutto il mondo e con un volume di clienti in continua crescita. E questo sarebbe il miglior biglietto da visita per gli investitori.