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Gli architetti più all’avanguardia immaginano città fertili e creative, spettacolari e fantascientifiche. Le facciate dei palazzi si trasformano continuamente, sono mutanti e intelligenti, rigenerative e organiche: respirano anidride carbonica e rilasciano ossigeno
Un futuro fatto di acqua, aria e terra. I tre elementi con cui lavora l’architettura green. Ne sono protagonisti alcuni degli studi più importanti e celebri al mondo, accomunati da un’idea di fondo: l’architettura che pensa il futuro è inclusiva, verde, improntata alla biodiversità.
Vincent Callebaut architectures: ripensare la città verde
Lo studio di Parigi guidato dall’architetto belga Vincent Callebaut ha progettato e realizzato una serie di edifici eco-efficienti dal punto di vista ambientale, che integrano il verde e le risorse rinnovabili. Renewable energies, biodiversity e urban agriculture sono i punti forti di questo studio che punta a trasformare il concetto di bioedilizia con progetti di rara eleganza che sembrano tratti da saghe fantasy.
Nel 2015, il suo progetto “Paris Smart City 2050” per rendere la Ville Lumière una città integralmente verde ha fatto scalpore e gli è valso grande notorietà. «Sono nato nel 1977 a La Louvière, in Belgio, una delle regioni più povere del Nord Europa che è stata duramente colpita dalla crisi industriale. Faccio parte di una generazione impregnata di insetticidi, asfissiata dallo smog urbano e piena di rifiuti plastici che infettano la nostra catena alimentare», spiega.