Presentato a Roma il piano di Paola Pisano per il Paese, dove i servizi digitali sono un motore di sviluppo anche del privato, lo Stato agevola l’innovazione sostenibile e inclusiva e tutti i cittadini godono degli stessi e nuovi diritti, senza distinzione sociale, economica, di età e di appartenenza territoriale
Forse il segno più importante di questi primi tre mesi da Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano è semplicemente il Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte. Non so da quanto un Presidente abbia parlato di digitale e innovazione, ma soprattutto non lo ha mai fatto per raccontare un piano strategico su questi temi, insieme ad altri 8 Ministri che si sono impegnati pubblicamente a supportarlo.
Un Paese digitalizzato, dove lo sviluppo economico è trainato dall’innovazione “Made in Italy” e la tecnologia è al servizio delle persone e dei loro diritti.
“Nei primi tre mesi del mio mandato abbiamo iniziato a creare le condizioni per un ecosistema a supporto dell’in novazione e definito le prime task force operative, stringendo accordi con i principali Enti e associazioni, le realtà accademiche e i Ministeri impegnati a vario titolo in ambiti che impattano trasversalmente lo sviluppo tecnologico e digitale del Paese. Oggi vi presentiamo la nostra strategia per i prossimi anni”, ha detto il Ministro Pisano nel suo intervento introduttivo. “Quella che proponiamo è una visione comune, capace di indirizzare il Paese verso la trasformazione digitale e tecnologica attraverso tre sfide, che riguardano la digitalizzazione, l’innovazione e lo sviluppo etico e sostenibile”.
La strategia “2025” è composta da venti azioni di innovazione e digitalizzazione che rispondono a tre “sfide” principali. Si parte dalla creazione di una società digitale, con tre obiettivi da perseguire:
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l’accesso online ai servizi della Pubblica Amministrazione da parte di cittadini e imprese;
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la digitalizzazione del settore privato trainata dal settore Pubblico;
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la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e l’incentivo all’utilizzo e alla condivisione dei dati da parte delle amministrazioni e dei privati.
Questa prima sfida passa per alcune azioni chiave: il rilancio dell’identità digitale, il domicilio digitale per tutti, fino al lancio di IO, l’app per i servizi pubblici, che permette a chiunque di interfacciarsi con tutti i servizi pubblici attraverso un unico canale.
La seconda sfida punta alla costruzione di un Paese innovativo, in grado di produrre tecnologia e innovazione Made in Italy e di sfruttare questa innovazione per il rilancio dei settori produttivi tradizionali del nostro Paese. Gli obiettivi:
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promuovere cambiamenti strutturali che agevolano e accelerano l’innovazione nell’ecosistema.
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aumentare il potenziale innovativo delle città e dei territori
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realizzare infrastrutture tecnologiche per l’Italia capillari, affidabili, innovative e green.
Tra le azioni chiave a supporto di questa sfida: la costruzione di “infrastrutture digitali” all’avanguardia, l’istituzione del “diritto a innovare” per favorire la nascita di startup, la promozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale, la creazione di hub e “borghi del futuro”, dove creare ecosistemi locali per favorire lo sviluppo dell’innovazione.
La terza sfida, infine, riguarda uno sviluppo inclusivo e sostenibile. L’obiettivo principale di questa sfida è che l’innovazione sia al servizio delle persone e non lasci indietro nessuno. Tra le azioni, l’iniziativa Repubblica Digitale porterà alla creazione di “un hub di formazione” contro il digital divide, mentre l’istituzione di un AI Ethical LAB-EL stabilirà principi guida etici per un corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Se fosse stato un pitch oggi io avrei investito, fosse stato in crowdfunding mi sa che avrebbe battuto anche il nostro record 😉
A questo link la versione completa del Piano “2025 Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”.