È stato il primo lockdown a ispirare Michele Ferraro. La sua Iocoltivoitalia, progetto sociale e tecnologico che “porta l’orto a casa degli italiani”, ha visto la luce nella primavera di quest’anno: “Sono un imprenditore agricolo e mi occupo di vendita di ortaggi a livello industriale – racconta -. Durante l’emergenza Covid-19 il nostro dipartimento vendite mi avvertiva costantemente che in Italia c’era carenza di alcuni prodotti perché non arrivavano più da Spagna, Francia e Marocco, così l’offerta diminuiva e i prezzi si alzavano. Mi sono chiesto: perché il sistema Italia deve dipendere da paesi stranieri? Perché i nostri giovani non vengono invogliati a fare gli agricoltori? Così ho iniziato a strutturare un progetto”.
Foto tratta dalla pagina Facebook Iocoltivoitalia
Avvicinare i giovani all’agricoltura
Un’iniziativa che ha come finalità quella di incentivare i giovani ad avvicinarsi all’agricoltura, ma anche quella di portare sulle tavole degli italiani prodotti sani, appena raccolti, biologici e coltivati sul nostro territorio. Iocoltivoitalia consente infatti a tutti di diventare soci: “Con 90 euro all’anno si può “adottare un orto” e seguire la crescita delle piante con un’app, grazie a un sistema di telecamere a circuito chiuso”, aggiunge Ferraro.
A garantire la bontà e la provenienza dei prodotti è la tecnologia BluDev, che consente di mappare e tracciare elementi organici durante il loro ciclo di vita e poterne riconoscere sempre l’origine, il tipo e il carattere. “Il nostro approccio è quello di individuare le caratteristiche di origine di ogni prodotto attraverso una mappa chimica complessa e tramite une certificazione blockchain, che annulla la possibilità di frodi. Tutta la filiera verrà controllata e certificata”, spiega Severino Speranza, responsabile della tecnologia BluDev, sistema che offre al consumatore la certezza della provenienza e delle caratteristiche dei prodotti che mangia. Grazie a un circuito di telecamere dotate di intelligenza artificiale il ciclo di vita del prodotto viene seguito dall’inizio alla fine: “Se oggi raccogliamo un pomodoro, già al momento della raccolta esso cambia struttura organica. Grazie alla nostra tecnologia riusciamo a tenere monitorato quel pomodoro e le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali su tutta la filiera e in tutta la supply chain per garantire al consumatore finale percorso e qualità del prodotto”, commenta Ferraro. I prodotti Iocoltivoitalia, insomma, hanno un vero e proprio passaporto: “La stessa tecnologia consente di creare una bio-impronta digitale, una sorta di passaporto elettronico, in cui sono riassunte tutte le informazioni relative al prodotto, sfruttando i paradigmi della blockchain. È proprio questo registro digitale inviolabile a testimoniare la bontà delle produzioni”.
Foto tratta dalla pagina Facebook Iocoltivoitalia
Oltre alla possibilità di diventare soci c’è quella di abbonarsi per ricevere le ice-box di prodotti Iocoltivoitalia direttamente a casa in tutta Italia: “Proponiamo diversi tipi di abbonamento ortofrutta: mensile, annuale silver, annuale gold. Ognuno di questi prevede diverse spedizioni di ice-box contenenti 10 kg di ortaggi per volta”. Per ora gli ortaggi tracciati di Iocoltivoitalia sono coltivati su 200 ettari di ortofrutta tra Agro Pontino, Cilento, Sicilia, dove crescono pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, carciofi, carote e varietà di frutta tra cui le arance tarocco.
L’idea è quella di implementare l’offerta variandola con colture e prodotti da tutta Italia. Iocoltivoitalia organizza periodicamente dei corsi di agricoltura 4.0 per entrare nell’associazione e diventare produttori: “Abbiamo lanciato una “call” agli italiani in un momento in cui il mondo è cambiato e sta cambiando. Il nostro sito ha una pagina importante: Diventa agricoltore!, che ha l’obiettivo di stimolare i giovani. A oggi abbiamo ricevuto già una ventina di richieste da tutta Italia e inizieremo corsi e processi per introdurli nel sistema Iocoltivoitalia”.
Foto tratta dalla pagina Facebook Iocoltivoitalia