La piccola realtà asiatica vuole farsi conoscere in tutto il mondo con un SUV altamente tecnologico ma rispettoso dell’ambiente
Anche le startup si buttano a capofitto nel mercato delle vetture elettriche che, come avrebbe dovuto dimostrare il Salone dell’Auto di Ginevra se solo si fosse svolto (è saltato a causa dei timori legati al rischio diffusione del Coronavirus), è destinato a imporsi e probabilmente persino a esplodere nei prossimi anni. Tra le tante case automobilistiche che sarebbero dovute arrivare in Svizzera era attesa anche Byton, giovanissima e arrembante startup cinese, che avrebbe dovuto presentare la sua M-Byte.
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Cos’è M-Byte
Il mercato delle motorizzazioni elettriche, si diceva, è destinato a esplodere. La stessa Byton nel presentare M-Byte si è detta convinta che nel solo 2025 saranno venduti circa 8 milioni di veicoli a trazione elettrica (7,7 per la precisione). Oltre 2,8 milioni nel solo Vecchio continente. Per questo la startup cinese vuole arrivare all’appuntamento preparata, con un’auto a emissioni zero che sa di futuro.
Byton M-Byte, fanno sapere, verrà proposta in due modelli, con batterie al litio da 72 e 95 kWh, e la possibilità di scegliere tra trazione posteriore o integrale, a seconda dello stile di guida che si preferisce.
Le due versioni differiranno anche per potenza del motore: 272 o 408 cv, con prezzi a partire da 45mila euro (cui però occorrerà aggiungere l’Iva) e la possibilità di ordinarla online dopo aver configurato le impostazioni preferite dietro pagamento di una caparra di 500 euro.
Mentre per quanto riguarda le specifiche tecniche (dimensioni della vettura, prestazioni, autonomia) vi rimandiamo all’apposita scheda che dovreste trovare subito sotto, vogliamo concentrarci sugli interni. Si tratta di un vero e proprio salotto, straripante di tecnologia (previsto anche il riconoscimento facciale del guidatore), in cui alloggiano molteplici visori interconnessi per intrattenere anche i passeggeri sui sedili posteriori.
I sedili anteriori, inoltre, possono ruotare trasformando teoricamente l’M-Byte in un bizzarro punto di ritrovo a quattro ruote all’interno del quale sarà possibile proiettare ai passeggeri slide, collegarsi in videoconferenze e giocare ai videogiochi.