Immatricolati appena 853.077 nuovi veicoli, con un calo del 51,8% rispetto allo stesso mese del 2019
Il Coronavirus dimezza nel mese di marzo il mercato dell’auto del Vecchio continente. Era prevedibile e, purtroppo, i mesi di aprile e probabilmente maggio porteranno numeri se possibile persino peggiori, consolidando il fatto che il settore dell’automotive sia tra i più colpiti da questa inedita crisi sanitaria.
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Il grido dall’allarme è arrivato da ACEA, (l’Associazione europea dei costruttori) e, come vi avevamo invitato a fare qualche giorno fa, è sufficiente andare sul sito di Autostrade per l’Italia e sbirciare attraverso le finestre sul Paese offerte dalle webcam per vedere una sequenza infinita di anonimi rettilinei d’asfalto desolatamente sgombri, come nemmeno capita a Ferragosto, percorsi al più da qualche camion. Sono immagini che certificano, meglio di tanti dati, numeri e percentuali, la situazione del mercato dell’auto in questo frangente storico.
Il mercato dell’auto in Europa
A marzo le immatricolazioni di nuovi veicoli nella Ue (e Paesi EFTA con l’aggiunta della Gran Bretagna) si sono attestate a 853.077 unità, con un calo del 51,8% rispetto allo stesso mese del 2019.
© Toyota
Nei primi tre mesi del 2020 le immatricolazioni nuove auto sono diminuite del 26,3% a 3.054.703 unità. Per quanto riguarda l’Italia le immatricolazioni sono diminuite dell’85,4% mentre nei primi tre mesi del 2020 la flessione è stata del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.
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Dati: ACEA
Tra i peggiori il mercato italiano
Numeri, quelli di ACEA (qui il report completo) che rendono drammaticamente accurate e veritiere le stime fatte qualche settimana fa dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE), ovvero l’associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione e commercializzazione di autovetture (insomma, rappresenta da Audi a Volvo) che in merito aveva parlato, a ragion veduta di “tempesta perfetta“, sostenendo che in marzo sarebbe sparito quasi del tutto il mercato italiano dell’auto, sotto di circa 86 punti percentuale (base annua).
Dati: ACEA
Promotor: in Italia “effetto devastante”
Parla in merito di “disastro annunciato” il Centro studi di Promotor, commentando i dati di ACEA. “Molto differenziata appare la situazione nei diversi mercati nazionali dell’area. L’entità del calo è comunque strettamente correlata alla data d’inizio della quarantena e all’entità delle misure restrittive adottate. Il risultato peggiore si è registrato in Italia, che è stato però il primo paese a dichiarare l’emergenza. Il calo in marzo è stato dell’85,4%. Non molto meglio hanno fatto Francia e Spagna. In Francia il calo è stato del 72,2% e in Spagna del 69,3%. Pesante, ma più contenuto, l’impatto sugli altri due grandi mercati dell’area e cioè sulla Germania (-37,7%) e sul Regno Unito (-44,4%)”. Per quanto riguarda la ripartenza, spiegano sempre da Promotor: “Le misure richieste sono essenzialmente due. La prima è un forte sostegno finanziario alla filiera dell’auto ed in particolare ai concessionari, che sembrano essere l’anello debole della catena. La seconda misura richiesta è l’adozione di significativi incentivi per sostenere la domanda”.