Nata come una provocazione, la pagina «Ora la compagnia ce la creiamo noi!» è subito decollata e sfiora quota 80mila iscritti
La determinazione dei sardi è nota anche qui sul continente ed è alla base delle numerose piccole, grandi meraviglie nate all’improvviso su quell’isola che su StartupItalia non manchiamo di raccontare con buona dose di interesse ma, soprattutto, stupore. L’ultimo parto di questa peculiare cocciutaggine è una iniziativa cui nessuno avrebbe dato due lire ma che, almeno sui social, sta spopolando: la creazione di un vettore sardo.
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Così i sardi tornano a volare, almeno su Facebook
Il gruppo social «Ora la compagnia ce la creiamo noi!», nato come una provocazione all’indomani del fallimento di Air Italy, in poche ore è letteralmente decollato, per restare in tema. La finalità è facilmente intuibile: creare una specie di vettore aereo autogestito e che rappresenti tutti i sardi. Una iniziativa sicuramente balzana ma del resto, come abbiamo visto qualche settimana fa, tante compagnie aeree italiane sono riuscite a decollare partendo da idee persino più scalcagnate (non dimentichiamoci, però, pure che la maggior parte ha chiuso).
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Comunque sia, il gruppo «Ora la compagnia ce la creiamo noi!», creato per scherzo e per far rumore, in pochi giorni è riuscito ad attirare l’attenzione di qualche esperto in materia, alcuni investitori e, soprattutto, decine di migliaia di sardi che non ci stanno a essere relegati sull’isola senza più una compagnia aerea di riferimento.
© «Ora la compagnia ce la creiamo noi!»
C’è anche chi, tra il serio e il faceto, si sta occupando delle decalcomanie della livrea dei futuri velivoli e chi, invece, propone incontri con la Regione. «Non posso sapere se riusciremo effettivamente a fondare una nuova compagnia, ma so per certo che ci stiamo provando. E non molleremo fino che un solo filo di speranza ci autorizzerà a farlo», scrive l’ideatore del gruppo, Antonello Bombagi, «Intanto, possiamo dire che un primo risultato lo abbiamo già raggiunto. Dimostrando a tanti e tutti insieme, che oltre la paura c’è il coraggio; oltre il disinteresse c’è l’impegno; e oltre l’odio c’è l’amore. Scusate, ma di questi tempi, non è poco! E io ve ne sono grato…»