Trovate tracce nell’atmosfera di fosfina, che sulla Terra è prodotta da batteri anaerobici. Si ipotizzano microorganismi che fluttuano perennemente fra 53 e 62 chilometri di chilometri di altezza
Non sappiamo se sia vero il detto che se l’uomo è di Marte, la donna è di Venere. Ma almeno potrebbe essere vero che se non c’è vita sul pianeta rosso potrebbe invece essercene sul secondo pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Che ci sia vita su Venere lo ipotizza infatti un team internazionale di ricercatori che è riuscito a identificare la presenza di fosfina nell’atmosfera del pianeta.
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C’è vita su Venere?
Potrebbe essere davvero così, che Venere sia anche il secondo pianeta del sistema solare a ospitare la vita. Ma prima di tutto dovranno essere scartate tutte le opzioni geofisiche e chimiche che potrebbero spiegarne altrimenti l’origine. Infatti, il fatto che nell’atmosfera ci siano tracce di vita non significa per forza che ci sia vita su Venere. Resta in piedi anche l’ipotesi che su quel pianeta possano verificarsi fenomeni naturali sconosciuti. Del resto, parliamo di un mondo dalla temperatura al suolo di oltre 460°, circondato da una impenetrabile cappa di anidride carbonica, che pare più l’inferno delle profezie di Greta Thunberg che un posto adatto per la vita. E queste sue peculiari condizioni potrebbero anche essere alla base di fenomeni naturali che non abbiamo mai osservato e quindi che non possiamo conoscere.
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Sappiamo solo che sulla Terra la fosfina è prodotta da batteri anaerobici. Ma, si sa, mondo che vai, fenomeni naturali che trovi e questo porta quindi a chiedersi se accada lo stesso nell’atmosfera di Venere o se tale sostanza invece sia frutto di combustioni o altri processi a noi ignoti.
Se ci fosse davvero vita su Venere, non sarebbe certo quelle che ci attendiamo: né giganteschi insetti, né i filiformi capoccioni grigi di X-Files. Si tratterebbe per lo più di microorganismi che fluttuano perennemente fra 53 e 62 chilometri di chilometri di altezza, dove la temperatura è più temperata rispetto all’infuocata superficie del pianeta. Questa, almeno, l’ipotesi, già formulata decenni fa, che trova ora un’importante conferma grazie a osservazioni condotte con il James Clerk Maxwell Telescope alle Hawaii e all’Atacama Large Milliteter/submnillimeter Array in Cile.
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Il team internazionale di ricercatori ha individuato nell’atmosfera venusiana la presenza di fosfina, spiegando che la sorpresa è stata doppia: non solo è possibile prova di vita extraterrestre, ma l’ambiente acido dovrebbe degradarla rapidamente. C’è dunque qualcosa che continua a produrla. Gli scienziati hanno cercato una causa di tipo chimico o geofisico, ma nessun fenomeno noto è in grado di offrire una spiegazione. Ora, la notte, quando scrutiamo le stelle, potremo sentirci un po’ meno soli nell’universo: l’ipotesi che moscerini spaziali svolazzino nell’atmosfera di Venere è un poco più concreta.