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A Milano il Gruppo ha uno dei poli più produttivi al mondo. L’open innovation ha “casa” a Berlino con il Bayer G4A, il primo acceleratore del settore healthcare
Oltre il 10% del fatturato è stato destinato al settore Ricerca e Sviluppo. Sono 5,2 i miliardi di euro che nel 2018 Bayer ha investito per fare innovazione nei due settori “anima” del Gruppo, salute e alimentazione, confermando in questo modo la vocazione riassumibile nel claim “Science for a Better Life”. Ma la ricerca di nuove tecnologie e prodotti non può prescindere da un percorso di open innovation: era il 2014 quando Bayer ha inaugurato a Berlino il Bayer G4A, il primo acceleratore del settore healthcare, dove oggi vengono coinvolte realtà da decine di paesi in tutto il mondo.
Bayer e Milano
Alle porte di Milano Bayer vanta uno degli stabilimenti produttivi migliori al mondo secondo una classifica del World Economic Forum. Dal 1946 a Garbagnate Milanese il Gruppo farmaceutico opera con una sede che conta oggi 380 dipendenti attivi soprattutto nella produzione e confezionamento di farmaci in forma di compresse (11 miliardi di pastiglie all’anno, destinate soprattutto al mercato cinese).
Per essere nella top 10 delle migliori realtà produttive al mondo è stata fondamentale la raccolta, la correlazione e l’uso dei big data sui quali si è basata la trasformazione digitale della sede milanese. In parallelo a questo, Bayer ha aperto le porte a nuovi professionisti ed esperti di analisi necessari in un’azienda che, in Italia, ha radici da 120 anni. A Garbagnate Milanese la tecnologia è quotidianità per i dipendenti: dispositivi di realtà aumentata mostrano su diversi display informazioni e suggerimenti utili a seconda della produzione programmata, rendendo la produzione più efficiente.
All’interno del reparto di produzione di compresse, ad esempio, gli operatori sono ormai esperti nell’utilizzo del dispositivo di realtà aumentata che, attraverso la proiezione di immagini con le operazioni da eseguire, fornisce uno strumento di guida nelle attività, riducendo i tempi e affinando ancor di più il livello di qualità del processo. Nell’ottobre 2018 StartupItalia aveva intervistato Schmitt-Lord, allora CEO della Bayer Foundation, durante un incontro a Milano dedicato al tema della salute. «Viviamo un’epoca in cui, grazie alle tecnologie a disposizione, il progresso non è mai stato così a portata di mano». Uno dei settori in cui il gruppo sta puntando è quello della digital farming per venire incontro alle sfide del futuro, a cominciare dalla crescente domanda di cibo richiesta da una popolazione in continuo aumento.
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Le sfide del futuro
«L’agricoltura deve sfamare una popolazione in aumento senza affamare il pianeta», ha affermato Liam Condon, membro del Consiglio Direttivo di Bayer e presidente della Divisione Crop Science. «Sono necessarie innovazioni rivoluzionarie che consentano agli agricoltori di produrre cibo sufficiente per una popolazione mondiale in continua crescita salvaguardando le risorse naturali. In quanto leader nel settore dell’agricoltura, abbiamo l’opportunità e la responsabilità di affrontare le sfide globali legate al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e alla sicurezza alimentare per garantire un futuro migliore per il nostro pianeta».
La Bayer Forward Farm
Sulla sostenibilità Bayer è attiva anche a Verona, con la Bayer Forward Farm, un progetto nato per dimostrare le potenzialità dell’agricoltura che rispetta l’ambiente: in quel contesto il Gruppo fa dialogare gli agricoltori con esperti e partner specializzati in modo da sfruttare strumenti di difesa integrata. Si va dai sistemi per il recupero delle acque reflue, a colonnine meteo, passando per sistemi di supporto alla decisione a dispositivi di sicurezza e analisi della biodiversità con la presenza delle api. «Combinando innovazione agricola con un modello di business incentrato sulla sostenibilità, possiamo, in linea con il nostro obiettivo, contribuire a una vita migliore», ha aggiunto Condon.
Sono questi esempi di nuove tecnologie come quelle che ogni anno vengono sostenute dal programma di accelerazione Bayer G4A, a cui finora hanno avuto accesso 150 startup provenienti da tutto il mondo. Di queste, alcune hanno già iniziato una collaborazione col Gruppo Bayer, come Indigo AI, Farmakom e Visitami, rispettivamente uno studio di Intelligenza Artificiale conversazionale che progetta assistenti virtuali ed e-commerce di farmacie indipendenti e per la prenotazione di visite mediche online.