La Camera ha approvato due risoluzioni contrarie non solo agli Eurobond ma anche a qualunque attenuazione del MES
Nonostante il suo contributo complessivo al bilancio dell’UE sia di appena 4,845 miliardi di euro, contro i 15,215 miliardi di euro versati dall’Italia, l’Olanda sembra intenzionata a tutto pur di far prevalere la sua voce su quella italiana. Il Parlamento olandese ha infatti votato per due volte contro l’accettazione degli Eurobond richiesti da Roma all’Eurogruppo di questo pomeriggio alle 17. Stamattina abbiamo spiegato perché tanto la proposta dei covidbond italiana quanto quella di un MES alle solite condizioni siano insensate e irresponsabili. L’Aia però dimostra di non voler sterzare e chiede al proprio ministro delle Finanze di tenere il pugno di ferro al vertice di oggi.
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Cosa ha deciso il Parlamento olandese
Per la precisione, al Parlamento olandese sono state presentate due mozioni, la prima dal partito anti europeista Forum per la democrazia (FvD), la seconda da una formazione trasversale di deputati. Entrambe chiedevano al ministro delle Finanze di non accettare alcun compromesso né sugli Eurobond (o covidbond o coronabond…) né sul ricorso a un MES “light”, cioè a condizioni attenuate.
Due risoluzioni non vincolanti, che faranno felice Hoekstra
Entrambe le mozioni non sono giuridicamente vincolanti ma danno un chiaro indirizzo politico al governo impegnato nei negoziati all’Eurogruppo in vista della ripresa dei lavori fissata per oggi alle 17. E di certo saranno state accolte con soddisfazione dal ministro delle Finanze, l’impronunciabile Wopke Hoekstra, esponente più arcigno del rigorismo nordico.
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Per capire che tipo sia Hoekstra, ricordiamo che qualche settimana fa voleva una commissione interna per fare luce sui motivi che hanno portato i Paesi del Sud a non avere i soldi per affrontare la pandemia del Coronavirus.
Hoekstra, però, finge di dimenticare che l’Olanda solo apparentemente campa vendendo tulipani: dietro c’è un meccanismo fiscale corsaro, spregiudicato, ai limiti del lecito che ha fatto sì che quella nazione economicamente periferica diventasse il paradiso fiscale dell’Eurozona. Insomma, facile dare lezioni di economia domestica quando si è i primi a non rispettare le regole.
Wopke Hoekstra e Roberto Gualtieri