«La Germania è pronta per la solidarietà», ha detto la cancelliera, «ma non credo si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond»
“Ci sono altri modi per dimostrare la solidarietà europea”. Lo ha detto, per la verità senza aggiungere nulla di nuovo, la cancelliera tedesca Angela Merkel, in conferenza stampa, prima dell’inizio del secondo round dell’Eurogruppo che riunisce i 19 ministri delle Finanze del Club comunitario.
Cosa ha detto Merkel
Secondo la cancelliera, sul tavolo dell’Eurogruppo ci sono già tre dossier ( i 240 miliardi del MES, 200 miliardi dalla BEI oltre i 100 miliardi della cassa integrazione europea SURE) «su cui si discute oggi e su cui spero si possa raggiungere un accordo» così da mettere subito a disposizione dei Paesi più colpiti «molti miliardi di euro».
Il premier italiano Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel
© Palazzo Chigi
Berlino insomma respinge un’ultima volta le richieste di Roma: «Ho parlato con Giuseppe Conte e siamo d’accordo sul fatto che serve con urgenza solidarietà in Europa in una delle ore più difficili, se non la più difficile. E la Germania è pronta per la solidarietà». «Voi – ha aggiunto Merkel – sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond». Però ha anche sottolineato che «ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare diverse buone soluzioni» che riescano ad accontentare entrambe le parti. La solidarietà in Europa è «urgente», ma «su quali siano le misure adeguate si possono avere valutazioni diverse», ha concluso la cancelliera tornando sulla richiesta del premier Giuseppe Conte.
La Spagna passa al contrattacco
È tornato a inasprire i toni il premier spagnolo, Pedro Sanchez, dalle colonne de El Pais: «la Ue è in pericolo se non c’è solidarietà. Austerità e tagli non sono la strada». Poi, intervenendo oggi in Congresso, si è detto «convinto» che fra due settimane tornerà in aula a chiedere «altri 15 giorni di proroga» per il lockdown come misura per contrastare la diffusione del coronavirus. Sarebbe in quel caso la terza proroga per la Spagna e porterebbe il paese al confinamento fino al 10 maggio, dopo l’ultima prevista fino al 26 aprile. Sanchez ha inoltre assicurato che l’esecutivo prepara un piano «progressivo, scaglionato e duro» per l’uscita dal confinamento.