Le ipotesi in attesa del nuovo dpcm del Governo
AGGIORNAMENTO: Ecco le novità dell’ultimo dpcm: cosa riapre il 4 maggio
Per aver la certezza di quel che si potrà fare dal 4 maggio in poi occorrerà attendere ancora qualche giorno. Il Presidente del Consiglio Conte, entro il week end, potrebbe comunicare i contenuti di un nuovo dpcm in cui si stabilisce la fine del lockdown e l’iniziale allentamento delle misure restrittive attivate per contrastare la diffusione del coronavirus. «Gli scienziati vorrebbero tenere l’indice R con zero a 0,1 oppure a 0,0 – ha dichiarato il premier – ma è chiaro che per ottenere questo livello e mantenerlo pagheremmo un costo sociale ed economico insostenibile». Bar, ristoranti, attività all’aperto, trasporti, aziende: la Fase 2 non partirà per tutti nello stesso tempo e richiederà collaborazione e responsabilità da parte dei cittadini per evitare il contagio di ritorno. Come potrebbe essere la giornata tipo dopo la riapertura?
Fase 2: addio autocertificazione?
Le conosciamo da settimane. Le autocertificazioni che giustificano i motivi di reale necessità per uscire di casa potrebbero continuare a servire durante la Fase 2. Questo vuol dire che le uscite dovranno comunque essere calibrate nel corso di una giornata, soprattutto per chi vuole godersi il proprio tempo libero lontano dalle quattro mura domestiche. Probabilmente chi potrà tornare al lavoro dovrà aver con sè il famoso documento.
Trasporti: come evitare le ore di punta?
Per i pendolari il ritorno in azienda dal 4 maggio dovrà confrontarsi con il delicato tema dei trasporti. La task force di Vittorio Colao ha infatti suggerito a Palazzo Chigi una riapertura graduale delle attività (i primi a partire saranno 2,7 milioni di lavoratori) per cercare di eliminare del tutto il rischio delle ore di punta. Chi può svolgere le proprie mansioni in smart working continuerà dunque a farlo almeno per le prossime settimane. I treni potrebbero aumentare il numero delle carrozze e i passeggeri dovranno sedersi a scacchiera, mantenendo le distanze. Per gli intercity e i treni ad alta velocità tutto questo sarà garantito dalle prenotazione dei posti. Per organizzare i viaggi in metropolitane le aziende dei trasporti si stanno adeguando con ingressi contingentati e tornelli che si bloccano una volta superato il numero consentito per evitare affollamenti sia a bordo, sia lungo le banchine.
Non è un segreto che molti stiano pensando di ricorrere all’auto privata per raggiungere il luogo di lavoro ed evitare i treni. Il rischio è di città stressate dal traffico (con i rischi che ne conseguono). Diverse associazioni ambientaliste hanno proposto l’idea di incentivare la mobilità ciclistica e l’intermodalità con parcheggi scambiatori appena fuori città per raggiungere il luogo di lavoro con bici pieghevoli o mezzi in sharing.
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Bar, ristoranti e negozi
Quasi certo che questi luoghi di assembramento non apriranno subito dal 4 maggio, ma solo nelle settimane successive. Nella Fase 2 chi non è in smart working e lavora in ufficio dovrà dunque attrezzarsi con pranzo al sacco da consumare a distanza in azienda o su una panchina (sempre ammesso che i sindaci riaprano i parchi pubblici). Le attività di ristorazione subiranno senz’altro un taglio dei coperti per garantire la distanza tra i clienti e la prenotazione obbligatoria potrebbe garantire un afflusso ordinato. Il servizio di take away continuerà a essere incentivato per ridurre i rischi.
Jogging e sport
Dal 4 maggio si potrà correre anche lontano da casa, ma sempre in solitaria. Gli atleti professionisti potranno riprendere gli allenamenti ma seguendo tutti i presidi sanitari. Discorso più morbido per chi vuole passeggiare in città una volta rientrato dal lavoro: si potrà stare al massimo in due, con mascherine e a distanza. Potrebbero essere ammessi gli spostamenti da un Comune all’altro, ma soltanto all’interno della stessa Regione.