I due founder sono ora divisi tra Germania e USA ma il loro cuore è rimasto a Torino. Ecco la loro storia
Qualche mese fa quando ricevetti la chiamata di un amico che stimo molto che mi invitava a candidarmi come mentor per il programma Techstars Smart Mobility in lancio a Torino alle OGR non immaginavo certo cosa sarebbe successo nel 2020.
Io abito in Maremma Toscana, in provincia di Grosseto ma sono molto legato a Torino ed all’industria dell’automotive per ragioni affettive e professionali. Ho ragionato un po’ sull’impegno che andavo a prendere, sui 900 Km a/r per ciascuna trasferte a Torino, ed ho deciso che ne sarebbe valsa la pena; non avrei immaginato che il remote working sarebbe poi diventato necessità e norma a causa del COVID19 e che questo sarebbe avvenuto a metà del programma di accelerazione.
Eccomi qui a raccontare di una intervista via Internet tra l’Italia, Tampa, gli USA e la Germania per parlare di una startup americana tra le 11 selezionate per il programma Techstars Smart Mobility di Torino e delle vicende dei fondatori e della società prima, durante COVID19 e soprattutto verso il futuro del post crisi.
I fondatori di Nickelytics, la startup della pubblicità sui mezzi in movimento, con cui mi sono confrontato sono Judah Longgrear, il CEO con esperienze in Gartner Group, Sales Force, collegato da Tampa e Sven Hermann, il CTO con esperienze in Siemens ed in startup, collegato da un villaggio nel Sud della Germania.
Nella nostra chiacchierata ho voluto parlare della esperienza dei fondatori di una startup internazionale atterrata a Torino in Italia, dell’impatto del COVID19 sulla startup e sulla vita dei fondatori, e sulle prospettive per il futuro. La linea rossa è stata l’attitudine di un imprenditore fondatore di startup, ovvero la flessibilità e adattabilità, la capacità di prendere decisioni rapidamente, lo spirito positivo e la motivazione.
Aperto lo spazio alla conversazione sono stato piacevolmente travolto da una entusiasta dichiarazione d’amore per Torino, per le OGR definite il posto più incredibile mai visto per un programma di startup, per i mentor Techstars e la loro disponibilità, competenza ed accoglienza.
La storia della città di Torino, la sua tradizione industriale hanno molto colpito i fondatori che hanno deciso durante il programma di accelerazione di stabilire una operazione nel mercato Europeo; l’Italia deve ancora fare uno sforzo però per essere scelta come sede del sub-HQ di Nickelytics per l’Europa.
Con questa positività ed entusiasmo mi sono chiesto ed ho quindi domandato perché mi trovavo a parlare con loro dagli USA e dalla Germania invece che da Torino e come avevano preso la decisione di partire.
I fondatori mi hanno spiegato che la decisione è maturata in un consiglio a quattro, i due fondatori e le rispettivamente moglie e fidanzata. Hanno valutato se a) rimanere, b) partire entrambi, c) dividersi.
Alla fine, hanno deciso che dividersi e presidiare le attività negli USA e mantenere una presenza in Europa era la soluzione che minimizzava i rischi a fronte dell’incertezza sull’evoluzione delle limitazioni alla mobilità.
La quarantena nel camper
La decisione di non rimanere a Torino per il presidio Europeo è stata raggiunta sulla base di considerazioni pratiche ed operative: a) qualità non buona della rete Internet dall’appartamento affittato su Airbnb, b) impossibilità di recarsi alle OGR in ufficio (nel corso dell’emergenza trasformate in ospedale da campo), c) la possibilità di raggiungere i genitori di Sven nel Sud della Germania guidando il camper VW. Maturata la decisione di dividersi e partire, Sven mi ha raccontato che la esecuzione del piano è stata poi attuata in una notte quando si è diffusa la notizia del probabile lockdown totale, e quindi con rapidità ha recuperato il pulmino, ha caricato ed è partito viaggiando la notte. Interessante notare che nello spirito dello startupper si è poi adattato con la moglie a vivere isolato in quarantena nel camper nel giardino dei genitori ultrasettantenni per non metterli in pericolo provenendo da una zona a rischio.
Ma la startup, il business, il runway, il burn rate … insomma il COVID19 ha travolto Nickelytics o sono riusciti a reagire e restare in piedi? Certo le startup della mobilità quando ti chiudono in casa non è che proprio si trovano nella situazione ideale, chi poi offre pubblicità sui mezzi di trasporto ed ha bisogni di “occhi” in strada per vederle, non è che si trova a vivere nel migliore dei mondi possibili. E quindi? Pianti, disperazione e stridore di denti? No, dice Sven: “I hope for the best and plan for the worst” (NdR: per gli appassionati cinefili la frase è nel film The Bourne Ultimatum 2007). La reazione della startup non è stata quella di perdersi d’animo, ma adattarsi mantenendo la rotta dettata dalla strategia.
Nickelytics opera acquisendo dal lato dell’offerta i mezzi sui quali esporre la pubblicità e dal lato della domanda acquisendo inserzionisti pubblicitari, brand (o le agenzie di pubblicità che li rappresentano). Come è comprensibile in questo momento gli inserzionisti non sono interessati a comunicare sulle strade perché ovviamente pochi si spostano e quei pochi hanno altro a cui pensare.
Ma non è tutto fermo, anzi. I mezzi sono più che interessati a ragionare di fonti di ricavo addizionali alla ripresa, gli inserzionisti a valutare piani di comunicazione creativi ed innovativi per la ripartenza. E quindi il risultato è stato un intensificarsi di call, una dietro l’altra, in parziale sovrapposizione con i due fusi orari, USA ed Europa, una dietro l’altra, senza interruzioni, senza pause per spostarsi, senza sale d’attesa.
Piede sull’acceleratore e una curva dopo l’altra, un ritmo da GP, Sven mi confessa che è impegnativo, il ritmo esaurisce le energie. Ma arrivano risultati, LOI, la costruzione della pipeline commerciale che cresce. E nei rapporti umani si trova più empatia, più tolleranza, comprensione e magari attenzione ed apertura mentale. Per una startup che parla con imprese più grandi, trovarsi mentalmente più vicini è un vantaggio.
Non è proprio il caso di ringraziare il COVID19 ed i lutti che porta, ma cogliere le opportunità, dare alla vita speranza è quello che sa fare uno startupper.
“Sunday without smartphone and PC”
Ultime pennellate personali con Sven mentre Judah dagli USA ci ha lasciati; la moglie si è laureata in filosofia, hanno ragionato e fatto esercizio di semplificazione della vita, di vivere con meno, praticano il “Sunday without smartphone and PC”, e Sven in reazione ad uragani in Florida (dove vive normalmente) ha cofondato SupplySamaritan.com , quindi non si è trovato impreparato di fronte alle difficoltà indotte da un evento come il COVID19.
Torino è rimasta nel cuore, a lui a sua moglie, e ad un collega italiano, alumni del Politecnico di Torino con cui ha lavorato in Siemens a Princeton, NJ che gli disse “Turin is the most under rated city in Italy” manda a dire, “amico mio avevi ragione”.
Talento, competenze, energia, è bello attrarre startupper internazionali in Italia, mettere le nostre città nei nodi della rete Techstars nel mondo. E credeteci, sono gran bei nodi, gli imprenditori internazionali sono felici di venire e lavorare con noi. Se volete ascoltare Nickelytics al Demo Day Techstars del 23 Aprile e le altre startup che presentano, registratevi qui