In attesa del 4 maggio, ecco l’elenco di quanto accade in Europa. Cosa succede dopo la fine del lockdown?
Il 4 maggio inizia la Fase 2 in Italia, ma molti piccoli imprenditori – quelli che hanno negozi al dettaglio – preferirebbero che fosse già il 18 maggio quando potranno riaprire secondo le disposizioni dell’ultimo dpcm. Chi invece gestisce ristoranti, bar e pizzerie terminerà il lockdown soltanto il primo giugno (nella speranza che il 2, Festa della Repubblica, non gli venga chiesto di chiudere per evitare ulteriori assembramenti). A pochi giorni dall’annuncio delle misure per convivere con il coronavirus, il Governo Conte resta irremovibile rispetto a chi chiede riaperture maggiori e, soprattutto, non alle soglia dell’estate. Ma cosa sta succedendo in Europa e come si stanno comportando i Governi?
Fonte: Profilo Twitter Corrado Formigli
Germania
La Cancelliera Angela Merkel ha chiuso le scuole il 22 marzo scorso, durante le settimane più difficili per tutta Europa. Negli ultimi giorni, però, si è parlato di un modello tedesco per la ripartenza, basato tanto su riaperture massicce quanto sulla fiducia della politica verso i cittadini. Il giornalista Corrado Formigli ha alimentato il dibattito in Italia dopo aver pubblicato sul proprio profilo Twitter uno scatto che riprende una giornata di sole a Monaco di Baviera: sulle rive di un fiume ci sono decine di persone, distanti le une dalle altre, in un clima di generale tranquillità e sicurezza. Che sia questa una strada da seguire prima o poi? Berlino ha deciso che dal 4 maggio riapriranno non soltanto le scuole, ma anche barbieri e parrucchieri. In Germania hanno intanto già ricominciato le attività con superfici inferiori agli 800 metri quadrati. Intanto, come ci si sarebbe potuti aspettare, è notizia di queste ore l’aumento dell’indice R0 da 0,7 a 1 in Germania: vale a dire che una persona contagiata ne infetta un’altra.
Angela Merkel
© Bundesregierung
Francia
Protagonista del dibattito europeo sugli aiuti e sul Recovery Fund, la Francia guidata da Emmanuel Macron seguirà un percorso un pò meno spedito della Germania. Il mondo dell’istruzione vedrà due date per la ripartenza: i primi a ritornare, l’11 maggio, saranno i bambini iscritti agli asili e gli alunni delle scuole elementari; discorso diverso per scuole medie e superiori: la ripartenza potrebbe avvenire soltanto a giugno. L’11 maggio rappresenta per la Francia quello che il 4 maggio rappresenta per l’Italia: fine del lockdown e inizio della Fase 2. Quel giorno Oltralpe riapriranno anche i negozi al dettaglio, ma non bar e ristoranti.
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Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron
Spagna
Il primo ministro Pedro Sanchez ha prorogato il termine del lockdown fino al 9 maggio. In Spagna, altro paese tra i più colpiti dalla pandemia in Europa, il governo ha stabilito che i bambini fino ai 14 anni possono uscire di casa per un’ora al giorno accompagnati da un adulto e dal 2 maggio la misura potrebbe essere estesa a chi ha più di 65 anni. Madrid ha però dato un’indicazione sulla riapertura delle scuole in luglio (con partecipazione volontaria come ha spiegato El Mundo)
Fonte: profilo Twitter Pedro Sanchez
Austria
Il Cancelliere Sebastian Kurz è stato tra i primi politici in Europa a progettare la Fase 2, parlando anche di ripartenza dello sport. Dal primo maggio in Austria alzeranno la saracinesca i negozi, i centri commerciali, parrucchieri e barbieri. Si dovrà attendere metà maggio per bar e ristoranti, tenendo sempre sotto controllo l’eventuale aumento dei contagi.
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Belgio
La Fase 2 in Belgio vedrà molte ripartenze in maggio: l’11 partiranno i negozi e pochi giorni dopo potrebbe essere il turno delle scuole. Il lockdown finirà comunque il 4 maggio e sarà previsto l’obbligo di indossare la mascherina.
Svezia
Quando tutta Europa chiudeva i propri cittadini dentro le case e sigillava le attività, la Svezia è rimasto l’unico paese a percorrere una strada opposta al lockdown: chiusure soltanto volontarie, ricorso allo smart working ove possibile e grande fiducia nella responsabilità dei cittadini nel mantenere il distanziamento sociale. Ecco perché non ha senso parlare di Fase 2 in Svezia.