Critiche le aziende: «Il distanziamento ipotizzato di 1 metro limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del normale»
Si avvia alla messa in moto la Fase 2, così come sarà rigidamente regolamentata dal Dpcm della presidenza del Consiglio, in vista del prossimo 4 maggio. E si avviano a essere rimessi in moto anche bus, tram, treni e metro, dopo il parziale blocco durante la quarantena. In serata la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, è tornata sull’argomento spiegando che due saranno le regole auree da osservare sui mezzi pubblici: distanziamento sociale e mascherina.
Trasporti, come si viaggia dal 4 maggio
Sul fronte del trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, «nel Dpcm sulla Fase 2 c’è un corposo allegato concordato con il sindacato lavoratori e il sindacato delle imprese sia del trasporto pubblico locale che del trasporto e ci sono le linee guida dell’organizzazione delle stazioni, degli aeroporti e dei porti. Ci sono delle misure cogenti: sui trasporti pubblici chiederemo il rispetto l’obbligo della distanza e della mascherina» o comunque di una «protezione anche di stoffa per naso e bocca». Lo ha detto, al termine di un incontro in Prefettura a Piacenza, la titolare del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti, Micheli.
«Linee guida – ha spiegato la ministra parlando delle misure restrittive che caratterizzeranno la Fase 2 – che ricalcano precisamente quelle già prese marzo e che erano le decisioni più appropriate per quella fase . Questo implicherà un riempimento più basso e determinerà una perdita economica della bigliettazione. Provvederemo a fare degli interventi nel decreto economico. ma – ha concluso De Micheli – non si può superare i limite del distanziamento, che è la prima protezione che diamo a noi stessi e alle persone che amiamo».
Fase 2, Trenord e ATM critiche sulla fattibilità delle misure
Restano però assai scettiche le aziende del trasporto pubblico locale, in merito alle misure di sicurezza che dovranno fare osservare per tutta la durata della Fase 2. I mezzi di trasporto pubblico non sono in grado di soddisfare i requisiti di distanziamento sociale richiesti dal Governo. Lo si legge in una lettera dei presidenti di Agens e Asstta al ministero dei Trasporti. «Il distanziamento ipotizzato di 1 metro per la Fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità», spiegano i presidenti Arrigo Giana (Atm Milano) e Andrea Gibelli (Ferrovie Nord Milano).