Un nuovo modello di business è possibile? Mentre si attendono novità per i bonus per i lavoratori dello sport, le startup provano a offrire nuovi strumenti per ripartire
Secondo i dati forniti dal CONI, in Italia la galassia dello sport dà lavoro a oltre 1 milione di persone, distribuite in oltre 63.000 società sportive: un esercito formato da chi gestisce una palestra, un campo di allenamento, allenatori, trainer, ma anche addetti che curano la pulizia e l’ospitalità all’interno delle strutture. Un numero impressionante di lavoratori, colpiti in modo significativo dall’emergenza Coronavirus: palestre chiuse, per ora non si sa ancora per quanto, e un modello di business da rivedere fin dalle fondamenta che al momento è appeso come tutto il resto del mondo lavorativo anche ai bonus promessi dal Governo nel Cura Italia.
Lo sport e la tecnologia
Lo sport è un tema che abbiamo già affrontato nel corso di StartupItalia Live, ma oggi proviamo a farlo da un punto di vista differente. Ci sono infatti una serie di realtà del mondo dell’innovazione che stanno provando ad affrontare questa fase puntando sulle stesse strategie che hanno adottato sin dalla loro nascita: sfruttare la tecnologia per mettere in contatto chi offre un servizio con chi ne usufruisce, colmando un vuoto che fin qui aveva condizionato il tipo di offerta che palestre e associazioni sportive offrivano ai propri clienti. Per parlarne abbiamo invitato un po’ di amici di StartupItalia: con noi oggi ci saranno Federico Smanio, CEO di Wylab (il primo e per ora unico incubatore sport-tech in Italia), Biagio Bartoli e Stefano De Amici, founder di Sportclubby (una startup di cui abbiamo parlato qui e qui), e con Ludovico Bizzocchi, founder di Skouty (cosa fa Skouty ve lo avevamo raccontato qui).
Con loro approfondiremo una serie di temi decisamente importanti per questo mondo: le strategie messe in atto in questa fase, la riconversione possibile di alcune attività sportive, così come le misure che le palestre e i circoli dovranno intraprendere in vista della riapertura. Riapertura che attendono anche le società che si occupano di outdoor, e che costituiscono un fattore di scelta fondamentale per chi fa turismo e che spesso sceglie una destinazione proprio in funzione del tipo di attività che potrà svolgere. Ma non c’è soltanto questo: tecnologia e sport si possono combinare in modo positivo anche oltre l’emergenza che viviamo, per esempio permettendo agli atleti e a chi gravita in questo mondo di usare strumenti come machine learning e big data per valutare le prestazioni e minimizzare i rischi di infortunio – anche a cavallo di questa ripresa dopo una sosta forzata.
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