Si è finalmente sbloccata la situazione per gli architetti, notai, avvocati, psicologi, geologi e tutti gli iscritti agli albi professionali, ancora in attesa dell’indennità Covid-19
C’è voluta qualche settimana di troppo, intollerabile nell’emergenza, ma a breve anche i professionisti iscritti alle Casse previdenziali degli ordini professionali (architetti, notai, avvocati, giornalisti, psicologi, geologi, ingegneri, geometri, ecc…) dovrebbero poter mettere le mani sull’indennità Covid-19, ovvero il bonus 600 euro del mese di aprile. Per fortuna, il decreto interministeriale realizzato in concerto tra il dicastero del Lavoro e quello dell’Economia ha optato per il medesimo modello approntato per gli iscritti alla gestione separata dell’INPS.
Bonus 600 euro, chi non deve fare domanda
Questo dunque significa che tutti coloro che sono stati ammessi al bonus 600 euro di marzo, non devono ripresentare la domanda. Il pagamento relativo al mese di aprile avverrà infatti in automatico, fermo restando l’iscrizione da data antecedente al 23 febbraio 2020. L’accredito verrà eseguito dalle Casse previdenziali private sulle medesime coordinate bancarie comunicate in precedenza.
Bonus 600 euro, chi deve presentare domanda
Ma, attenzione, perché rispetto al bonus 600 euro di marzo, il decreto Rilancio è intervenuto estendendo la platea dei beneficiari. I professionisti che – a causa dell’esistenza di un elemento ostativo oggi non più presente – non hanno presentato la domanda per ricevere l’indennità del mese di marzo (oppure, pur avendola presentata, se la sono vista respingere per tali motivi), ora dovranno presentare istanza per beneficiare almeno del Bonus di 600 euro riferito al mese di aprile.
Spiega, per esempio, il sito della Cassa previdenziale dei giornalisti: “Con il Decreto Interministeriale viene ulteriormente allargata la platea dei potenziali beneficiari, includendo anche i colleghi che – in possesso degli altri requisiti previsti – hanno in corso un rapporto di lavoro subordinato, purché a tempo determinato, oppure siano titolari di un trattamento di pensione non diretta (vale a dire, i superstiti con pensione indiretta o di reversibilità). Per quanto riguarda i requisiti reddituali riferiti all’anno 2018, inoltre, viene preso a riferimento – ai fini dei limiti di 35.000 euro oppure di 50.000 euro – esclusivamente il reddito derivante dall’attività professionale (in precedenza assumeva rilevanza il reddito complessivo, al lordo di tutte le componenti fiscalmente attive). Possono richiedere l’erogazione anche coloro che si sono iscritti alla Gestione Separata nel 2019 o nel 2020 (fino al 23 febbraio), sempre se in possesso dei requisiti consistenti il rispetto dei medesimi limiti di reddito”.
Bonus 600 euro aprile, quando presentare istanza?
Le domande per il bonus 600 euro potranno essere inviate solo nella forma scelta dalla propria Cassa previdenziale di riferimento (si consiglia, perciò, di visitare la sezione “news” della propria), a decorrere dall’8 giugno e fino alle ore 24:00 dell’8 luglio 2020. Attenzione: è brutto dirlo, ma sarà un clic day: “il Decreto prevede che alle stesse debba essere assegnato un ordine di priorità in base alla cronologia di presentazione ai fini della successiva liquidazione”. Chi prima arriva, quindi, prima vedrà l’accredito sul proprio conto corrente. Viceversa, nulla viene detto circa la retroattività della misura: insomma, pare proprio che chi è stato escluso dal bonus 600 euro di marzo e poi ammesso per quello di aprile non potrà chiedere indietro gli arretrati…