«Non possiamo lasciare esposto il mercato unico a una frammentazione, permettere che le catene del valore vengano lacerate da questa pandemia, dare spazio fiscale a queste asimmetrie è chiaro che la prospettiva europea viene compromessa. Le sfide al cambiamento sono sfide comuni»
Richiama l’Europa alle proprie responsabilità, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e lo fa dal palco di quegli Stati generali che ha fortemente voluto per delineare un piano per la ricostruzione finanziato dai fondi comunitari. Quel Next Generation Eu che, ancora alcuni istanti fa, il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni intervenendo a villa Doria Phampili ha ribadito non essere «né un tesoretto né spesa facile». In mattinata si sono infatti susseguiti gli interventi in videoconferenza delle massime cariche europee: Ursula von der Leyen, numero 1 della Commissione europea, Christine Lagarde presidente della BCE e David Sassoli presidente dell’Europarlamento.
Conte: sfida comune o progetto europeo compromesso
«I leader europei, e avverto questa responsabilità anche io, devono dimostrare di aver capito che si tratta di difendere dei comuni interessi. Perché è chiaro che se esporremo il mercato unico a una frammentazione, se lasceremo che le catene del valore vengano lacerate da questa pandemia, se daremo spazio fiscale a queste asimmetrie è chiaro che la prospettiva europea viene compromessa. Le sfide al cambiamento sono sfide comuni». Lo ha sottolineato il premier Giuseppe Conte nel suo intervento di apertura agli Stati Generali.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
Conte: «Agli Stati generali serve l’aiuto di tutti»
«È il momento non solo di continuare a seguire l’emergenza ma di lavorare a un progetto chiaro per uscire dalla crisi. Un progetto coraggioso, condiviso, e ne dobbiamo anche approfittare per tramutare la crisi in opportunità per rimuovere gli ostacoli che hanno frenato durante l’ultimo ventennio». Così sempre Giuseppe Conte che poi ha provato a smorzare le polemiche con l’opposizione tendendo la mano ai partiti che hanno scelto di non presenziare agli Stati generali: «Lo dobbiamo fare anche con il pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche, sociali e produttive del Paese a cui qui tutta la settimana prossima sarà dedicata una interlocuzione serrata», ha aggiunto.
Tre pilastri per la ricostruzione
«Innovazione mediante la modernizzazione del Paese e della pubblica amministrazione, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere». Sono queste le tre “linee strategiche” sulle quali il Giuseppe Conte intende costruire il progetto di ripartenza post pandemica. Lo ha detto il presidente del Consiglio aprendo i lavori degli Stati generali a Villa Pamphili e presentando il piano di rilancio dell’Italia. «Stiamo lavorando per avere una Pubblica amministrazione più efficiente, digitalizzata. Dobbiamo assicurare che le tecnologie digitali già esistenti per la vita di tutti i giorni possano incrementare la produttività dell’economia e l’innovazione», ha spiegato.