«Un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i Paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento perché è la terza economia dell’Unione»
Alle 14:30 in punto, nella secentesca villa Doria Pamphili, sono ripresi i lavori della prima giornata di Stati Generali. Dopo l’invito alla prudenza del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che durante il suo intervento ha ricordato al governo italiano come sia ancora troppo presto per sentirsi i soldi del Recovery Fund in tasca, dal momento che l’iter di approvazione è iniziato e la discussione sarà animata, l’esecutivo di Giuseppe Conte incassa un altro richiamo che non farà certo piacere. Questa volta l’invito al realismo arriva da Bankitalia, ovvero da Ignazio Visco, che ha ricordato al premier e ai suoi ministri, riuniti al gran completo nel Casino dell’Algardi, come nessun finanziamento europeo possa dirsi davvero gratuito.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco
Le parole di Visco agli Stati Generali
«I fondi europei non potranno mai essere “gratuiti”», così il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco agli Stati generali dell’economia. Il numero 1 di Bankitalia ha ricordato il fatto che «un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i Paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione». Visco ha poi sottolineato che «i benefici degli strumenti di sostegno europei non vanno valutati solo per la convenienza finanziaria che li caratterizza, pure notevole, ma anche e soprattutto per la possibilità che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune».
Evasione fardello troppo grande
«Ciò che più ci differenzia dalle altre economie avanzate è l’incidenza dell’economia sommersa, dell’illegalità e dell’evasione fiscale, che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata» per chi rispetta «pienamente le regole. Le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che ne derivano si riverberano sulla capacità di crescere e di innovare delle imprese; generano rendite a scapito dell’efficienza del sistema produttivo. Un profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga conto del rinnovamento del sistema di protezione sociale, deve porsi l’obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi».
Visco: «Costi immediati, benefici no»
«È fondamentale, adesso, stabilire il percorso di riforma più adatto per innalzare il potenziale di crescita, raccogliendo il maggior consenso possibile attorno a esso, nella consapevolezza che, spesso, i costi dei cambiamenti strutturali sono immediati, mentre i benefici maturano gradualmente, con tempi anche non brevi». Ha quindi auspicato Visco. «È possibile individuare almeno tre macro aree nelle quali gli interventi appaiono altrettanto urgenti», ha indicato il numero 1 di Banca d’Italia, mettendo al primo posto la pubblica amministrazione, per la quale serve «un miglioramento profondo nella qualità e nei tempi dei servizi» e una «burocrazia buona, non assente». Va poi favorita l’innovazione e serve «la salvaguardia del nostro patrimonio naturale e storico-artistico», preservando «il turismo» e rendendolo «fruibile in maniera sicura».
«Permettetemi di concludere formulando il mio più sincero auspicio che queste consultazioni nazionali possano concludersi con degli atti concreti che ci consentano di compiere quei passi avanti di cui il Paese ha più che mai bisogno, anche attingendo alle numerose proposte avanzate e sfruttando appieno le opportunità offerte dai nuovi programmi europei approvati e in corso di definizione».
Stati generali, gli appuntamenti del pomeriggio
Da quanto si apprende, dopo Visco sarà il turno del Segretario Generale dell’OCSE, Ángel Gurría, e della Direttrice Operativa del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva. Al termine, il presidente del Consiglio Conte e gli altri ospiti presenti partecipano al Panel “Policy in the Post-Covid world: challenges and opportunities”, che vedrà il contributo di rappresentanti del mondo accademico internazionale.