Il primo titolo del gigante dell’ecommerce non ha convinto. Ecco perché gli sviluppatori l’hanno riportato in fase beta
Anche ai migliori capita di sbagliare. Così è successo al gigante dell’ecommerce Amazon che, pochi giorni fa, ha dovuto ritirare Crucible, il primo titolo che la multinazionale ha realizzato per cimentarsi nello sviluppo videoludico. Pensato come uno sparatutto per PC, Crucible sarebbe stato giudicato “noioso” da chi lo ha testato – come riporta la BBC – e così dovrà affrontare una nuova fase beta in cui i tecnici potranno migliorare (di molto) l’esperienza, ascoltando tutte le critiche mosse da un ristretto gruppo di giocatori.
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Crucible: così non ci siamo
I giudizi delle prime recensioni hanno definito Crucible non all’altezza delle aspettative. Fino a quando non è stato ritirato i giocatori hanno sperimentato un action shooter multiplayer gratuito. IGN lo ha paragonato a una sorta di Frankenstein, come un mostro assemblato prendendo idee di design videoludico in modo disordinato dal mondo degli esport.
L’annuncio del ritiro del titolo, che era disponibile da poche settimane su Steam, è arrivato dagli stessi sviluppatori che hanno comunicato l’intenzione di fare del proprio meglio per smentire le prime sonore bocciature. Se proprio vogliamo spezzare una lancia a favore di Amazon, va sottolineato che sbancare nel settore videoludico non è cosa da poco.
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Il 2020 è finora un anno di grande crescita per Amazon: l’emergenza pandemia e il conseguente lockdown hanno fatto impennare il settore dell’ecommerce; il suo fondatore, Jeff Bezos, è sempre più ricco, con un patrimonio stimato in oltre 170 miliardi di dollari; la multinazionale sta divorando il mercato con una posizione dominante, al punto che la stessa Agcom è dovuta intervenire. Ma, evidentemente, neppure questo basta per aver successo in un settore competitivo come quello del gaming.
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