Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: «Serve arrivare presto a un accordo sul Recovery Fund». Valdis Dombrovskis: «L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto inizialmente previsto»
Alle tante, fosche, previsioni sul crollo del PIL italiano si aggiungono oggi le stime dell’Unione europea. E sono tra le più pessimistiche. Secondo la Commissione di Ursula von der Leyen, infatti, l’economia italiana si conferma quella più fragile ed esposta del Vecchio continente, destinata a subire il contraccolpo peggiore del lock down e della crisi economica che seguirà.
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Italia malata d’Europa
Se le stime di Bruxelles dovessero essere confermate, il PIL italiano crollerà dell’11,2% quest’anno, con una ripresa del 6,1% l’anno prossimo. In maggio, la Commissione aveva previsto rispettivamente: -9,5% e +6,5%. Particolarmente colpito dalla crisi il settore turistico che ingranerà persino dopo quello industriale. La recessione italiana doppierà quella tedesca (-11,2% rispetto a -6,3%).
Gentiloni: «Serve accordo sul Recovery Fund»
«La risposta politica in tutta Europa ha contribuito ad attenuare l’impatto per i nostri cittadini. Eppure, permane la tendenza a crescenti divergenze, disuguaglianze e insicurezze. Questo è il motivo per cui è così importante raggiungere un rapido accordo sul piano di risanamento proposto dalla Commissione – e imprimere nuova fiducia e dare nuovi finanziamenti alle nostre economie in questo momento critico», ha commentato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. In merito, come sappiamo, si deciderà (forse) nel Consiglio europeo del 17 e del 18 luglio.
Ancora più accorato l’appello del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis: «L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto inizialmente previsto. Continuiamo a navigare in acque tempestose e affrontiamo molti rischi, tra cui un’altra grave ondata di infezioni»
Palazzo della Commissione europea
Peggiorano anche le stime relative all’Eurozona: l’economia dovrebbe calare dell’8,7% nel 2020, a maggio si stimava che le perdite si sarebbero fermate a -7,7%. La ripresa nel 2021 è data al 6,1% nel 2021 (anche in questo caso si registra una lieve flessione: due mesi fa era data al 6,3%).