Mentimeter è una azienda svedese da quasi cento dipendenti. Nel 2020 hanno deciso di passare qualche settimana a Madrid. Per lavorare e non solo
A Stoccolma l’estate significa poca luce. Senza per forza farne una tragedia di business, visto che l’azienda conta con quasi cento dipendenti e un fatturato annuo da oltre 4,6 milioni di euro, la startup svedese Mentimeter ha comunque deciso di destinare ogni anno circa mezzo milione per trasferire buona parte dei dipendenti in un paese più caldo, dove passare una sorta di Erasmus in appartamenti con piscina, zone relax e tanto benessere. Il sole fa bene agli affari? Chi lo sa. Sicuramente l’esperienza fa bene al gruppo. In passato Mentimeter è stata anche in Italia, a Palermo, poi a Barcellona e quest’anno è il turno di Madrid. La sua curiosa storia è stata raccontata sul magazine Sifted.
In cerca di caldo
«È un progetto costoso, ma è davvero importante per la cultura aziendale – ha spiegato il CEO e fondatore Johnny Warström – Pochissime persone lasciano la nostra azienda e questo significa che manteniamo le conoscenze, il know-how e le competenze all’interno. Così possiamo concentrarci sulla costruzione del prodotto e non sul reclutamento di nuove figure». Il business in questione, quello di Mentimeter, riguarda lo sviluppo di un software per realizzare presentazioni interattive. Alla base di questo mese trascorso al caldo, gomito a gomito tra colleghi in una città straniera, c’è una serie di preziose opportunità per rafforzare il gruppo. E i risultati si riassumono in un semplice numero: appena tre persone si sono licenziate dal 2015 a oggi.
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L’emergenza coronavirus ha stravolto il mondo del lavoro e il modo in cui le aziende hanno dovuto continuare a operare. Lo smart working – o home working che dir si voglia – è stata un’esperienza collettiva che ha permesso a diverse realtà di maturare, concentrandosi più sugli obiettivi che sulle ore passate in ufficio. Va da sè che iniziative (costose) come quella di Mentimeter non sono alla portata di tutti, ma dimostrano quanto progetti simili siano al cuore di un’impresa che vuole crescere e far crescere i propri dipendenti.
Come si legge nell’articolo intervista pubblicato su Sifted, la scelta di passare un mese al caldo è su base volontaria, proprio perché non tutto il personale può permettersi di lasciare famiglia e figli per un mese. Per questo, come ha spiegato il CEO, l’azienda dà la possibilità o di portare con sè marito, moglie e figli, oppure di concedersi appena un week end – tutto spesato – per godersi il sole insieme ai colleghi. L’inclusione aziendale passa anche da questo: si può rinunciare anche un’offerta da paura.