StartupItalia ha intervistato Giovannella Condò, cofounder di Milano Notai, per leggere insieme gli ultimi dati del rapporto trimestrale sulla costituzione delle startup innovative
Dall’ultimo rapporto sulla modalità di costituzione delle startup innovative, emerge che sono 2.942 le startup innovative avviate grazie a una modalità di costituzione digitale e gratuita.
Tra queste, 2.123 hanno optato per una procedura interamente online, con la validazione degli atti fondativi mediante firma digitale tramite la piattaforma startup.registroimprese.it.
Iscrizioni in sezione speciale delle startup innovative costituite online, Q3 2016-Q1 2020 (dati per trimestre)
Sono invece 819 le imprese che hanno scelto di utilizzare la nuova procedura avvalendosi dei servizi d’assistenza offerti dalla propria Camera di Commercio di riferimento. Poco meno di un terzo delle startup innovative ha adottato la nuova modalità di costituzione.
La prima regione per utilizzo della modalità digitale rimane la Lombardia, che consolida la sua posizione di vertice con 805 startup costituite online, oltre un quarto del totale nazionale (27,4%).
In seconda e terza posizione si collocano il Lazio, con 325 (11%), e il Veneto, con 319 (10,8%). Altre regioni in cui la nuova procedura è stata utilizzata da almeno 100 startup sono Campania (222 startup), Emilia-Romagna (166), Sicilia (157), Toscana (131) e Puglia (128).
Abbiamo chiesto a Giovannella Condò, come e quanto è cambiata la professione del notaio in questi ultimi mesi. Dal suo osservatorio ci aiuta a capire meglio come grazie alle tecnologie digitali si è potuto continuare a sviluppare sia i business già esistenti sia dare vita a nuove realtà imprenditoriali che, ci racconta, non hanno subito una battuta d’arresto, ma anzi sono nate in buon numero anche durante le settimane di lockdown dimostrando come la necessità di innovazione d’impresa stia vivendo un momento di slancio.
Giovannella Condò Co-founder Milano Notai
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il suo consueto rapporto trimestrale (al 31 marzo 2020) sulla costituzione online delle Startup. Cosa evidenzia secondo lei?
Il dato relativo al primo trimestre dell’anno 2020 evidenzia una leggera decrescita nell’utilizzo dello strumento e una lieve riduzione del tempo di attesa per ottenere l’iscrizione nella sezione speciale. La costituzione online si perfeziona in poco più di un mese, tempo calcolato in relazione ai Registri delle Imprese di tutta Italia.
Ha dati relativi al tuo studio?
Sì, ho fatto una piccola survey sulla nostra attività. Abbiamo preso in considerazione le ultime 30 startup che abbiamo costituito, individuato le startup iscritte a Milano e calcolato un tempo medio di 3,7 giorni lavorativi tra la firma davanti al notaio e l’iscrizione della Startup. È un risultato di cui sono molto orgogliosa, in considerazione della complessità del processo di iscrizione nella sezione speciale.
Ha parlato di tempi di attesa per l’iscrizione molto diversi tra costituzione online e per atto pubblico. Come funziona la costituzione della srl startup innovativa on line?
Sul portale del Registro delle Imprese ci sono due sezioni: atto costitutivo e statuto, entrambe con numerosi campi da compilare e altrettante scelte da operare. Chi si prende il compito di seguire la parte “burocratica” della nuova avventura imprenditoriale, dovrà raccogliere molte informazioni sui futuri soci, sui rapporti tra di essi, sulla governance dovrà compilare con estrema attenzione tutti i campi e dovrà destreggiarsi tra opzioni giuridiche complesse. Il modello tipizzato è ricchissimo, se si vuole muovere una critica, è persino troppo ricco. Nell’atto costitutivo, bisogna inserire tutti i dati dei soci, persone fisiche o persone giuridiche. Bisogna verificarne la capacità di agire, se sono validamente rappresentati, se la partecipazione sociale cade nel regime patrimoniale della comunione dei beni; per gli stranieri bisogna verificare la condizione di reciprocità. Sono previste tutte le possibili forme di conferimento del capitale sociale. E’ possibile prevedere che il versamento del capitale nominale sia accompagnato da un sovrapprezzo, per tutti i soci o soli per alcuni di essi, normalmente gli investitori. Sempre nell’atto costitutivo, si determina il regime di governance della società. Conclusa la generazione dell’atto costitutivo, si passa al secondo documento, lo statuto, che contiene le regole di funzionamento della società e governa i delicati rapporti tra i soci. Non si stratta di uno schema standard di poche righe, come per le s.r.l. semplificate. Lo statuto proposto è articolato e complesso. Ad ogni riquadro corrisponde una diversa clausola statutaria; da ogni scelta discendono diverse conseguenze che si ripercuotono nella vita societaria ed in particolar modo nel rapporto tra i soci. Occorre, pertanto, usare accortezza, in particolare per le clausole indicate come opzionali.
Questa è la parte di definizione dell’atto costitutivo e dello statuto. Quale è il passo successivo?
Il portale del Registro delle Imprese consente all’utente di generare anche il Modello 69, il modello informatico per la registrazione dell’atto costitutivo all’Agenzia delle Entrate con l’assolvimento delle imposte relative. Le imposte da pagare sono l’imposta di registro nella misura fissa di euro 200,00 e l’imposta di bollo, euro 16,00 per ogni 100 righe, circa euro 160,00 per l’atto costitutivo e lo statuto. Si pagano mediante F24 da presentare anche telematicamente alla propria banca.
Poi?
Firmati l’atto costitutivo e lo statuto da tutti i soci, firmato il Modello 69 e pagate le imposte di registrazione, è il momento della domanda di deposito al Registro delle Imprese per l’iscrizione della start-up nella sezione speciale: non esiste un modello “intelligente” auto-compilabile. Si chiama Comunica, comunicazione unica, che contiene la richiesta di attribuzione di partita iva, i dati della società necessari all’iscrizione, l’accettazione della carica degli amministratori, la prova del pagamento delle imposte. In particolare, per l’iscrizione nella sezione speciale, il legale rappresentante è tenuto a fornire tutte le informazioni relative all’atto costitutivo, all’oggetto sociale, a descrivere l’attività svolta, indicare i brevetti, l’elenco soci, le società partecipate, i titoli di studio dei soci e del personale che lavora in società. Deve, in aggiunta, essere indicata l’esistenza di relazioni con incubatori certificati, investitori istituzionali e professionali, università e centri di ricerca. Il tutto corredato dalle dichiarazioni di possesso dei requisiti ed eventualmente dal bilancio previsionale. Dal deposito di Comunica, inizia l’interlocuzione con il Registro delle Imprese, che verte su materie tecnico-giuridiche che non tutti masticano e che si basa sulle diverse prassi dei diversi uffici.
Senz’altro la gratuità della costituzione online solletica i neo imprenditori. Cosa direbbe per convincerli a optare per la costituzione per atto pubblico?
You go, we do, è il payoff di Startup Ally, un gruppo di professionisti tutti appassionati di startup che ho messo insieme per dare assistenza integrata agli imprenditori. Affidarsi al fai-da-te responsabilizza l’imprenditore sulle scelte strategiche da prendere in fase di costituzione, ma consuma del tempo, che potrebbe essere dedicato all’inizio dell’attività. Il notaio in particolare predispone l’atto costitutivo e lo statuto, tagliato su misura, interpreta i rapporti tra i soci e gestisce con clausole statutarie ad hoc i diversi ruoli e le diverse posizioni dei soci nella società (ad esempio creando delle categorie speciali di quote per gli investitori, ma con un occhio di riguardo anche ai soci ideatori); registra l’atto e paga le imposte di registrazione; predispone e presenta la domanda di iscrizione al Registro delle Imprese e interloquisce con gli uffici con la maestria di chi ha esperienza e conoscenza delle prassi.
In questi ultimi mesi hai notato un netto rallentamento nelle nuove costituzioni?
No, è incredibile ma sto seguendo la costituzione di parecchie nuove startup: molte legate alla digitalizzazione, alla telemedicina, a nuovi progetti “incubati” durante il lockdown. Ho notato che i soci sono professionisti che iniziano una nuova attività con le idee chiare e una strategia ben definita.