Il premier, visibilmente stanco e irritato, denuncia “l’approccio ben poco costruttivo con cui alcuni Paesi stanno affrontando la discussione, dimostrando scarsa consapevolezza sulla crisi epocale che l’Europa sta vivendo”
Un video breve, brevissimo, soprattutto per gli standard del presidente del Consiglio che, almeno sui social, non eccelle certo nella sintesi dei messaggi. A fine pomeriggio Giuseppe Conte appare su Facebook e Instagram per ammettere che i negoziati si sono arenati e dice apertamente che la partita si gioca tutta tra Italia e Olanda: “contestano sia la portata degli aiuti, sia la tipologia”, ammette il premier, non nascondendo la stanchezza. Il vertice europeo di due giorni per decidere sul Recovery Fund si avvia verso la chiusura, ma prevedendo che la discussione sarebbe andata per le lunghe, i Ventisette si erano accordati almeno su di un punto: protrarre la maratona anche nella giornata di domani, nella speranza che la seconda notte porti consiglio.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte
“Siamo in una fase di stallo: si sta rivelando molto complicato, più complicato del previsto. Sono tante questioni su cui stiamo ancora discutendo che non riusciamo a sciogliere” afferma Conte. “Stiamo cercando e dobbiamo trovare una sintesi perché è nell’interesse di tutti – aggiunge – ma certo anche mantenendo bene le coordinate più importanti, a partire dal fatto che gli strumenti devono essere proporzionati alla crisi ed effettivi, cioè efficaci. La nostra risposta deve essere pronta, collettiva, solida, robusta”.
Un aggiornamento in diretta da Bruxelles 🔴
Pubblicato da Giuseppe Conte su Sabato 18 luglio 2020
Il freno d’emergenza dell’Olanda è inaccettabile per l’Italia
Il Primo ministro olandese Mark Rutte insiste sulla necessità di introdurre un “freno di emergenza” che consentirebbe a chiunque fosse interessato di indagare sui metodi di spesa dei soldi del Next Generation Eu, chiedendo “entro tre giorni”, di portare la questione “senza ritardi” al Consiglio europeo, o all’Ecofin, per “affrontare” la questione “in maniera soddisfacente”. Ed eventualmente bloccare l’erogazione dei soldi.
Mark Rutte
Il ricatto di Conte: imporre una politica fiscale comune
Ma, come abbiamo già spiegato qui, la proposta dei Frugal Four è inaccettabile per l’Italia. Secondo quanto trapela dal Consiglio europeo Conte, spazientito, avrebbe sibilato persino che, se non sarà accontentato, Roma è pronta a ridiscutere in tutte le sedi comunitarie l’attuale privilegio fiscale di cui godono oggigiorno i Paesi del Nord, spingendo perché l’Unione europea proceda con una equiparazione dei regimi al fine di far così cessare la concorrenza sleale del fisco olandese. In realtà, oggigiorno, pensare di porre in essere una simile riforma in una Europa tanto divisa è semplicemente impossibile, ma la minaccia è arrivata al destinatario perché sembra che anche quest’oggi il clima tra Italia e Olanda fosse a dir poco incandescente.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’omologo olandese Mark Rutte
La tensione con l’Olanda si avverte al termine della seconda giornata di trattative anche nelle parole di Conte, che denuncia “l’approccio ben poco costruttivo con cui alcuni Paesi stanno affrontando la discussione, dimostrando scarsa consapevolezza sulla crisi epocale che l’Europa sta vivendo e sulla necessità di una pronta ed efficace reazione” alla situazione post pandemica.