Camera della moda italiana lancia due showroom virtuali per visionare nei dettagli collezioni green e di stilisti emergenti
Due showroom virtuali che consentono di svolgere le attività di presentazione delle nuove collezioni in tutta sicurezza, senza l’incontro fisico. E’ il progetto che Camera Nazionale della Moda Italiana ha realizzato per aumentare le occasioni di engagement durante la Milano Fashion Week e innovare i format di presentazione delle collezioni, facendo leva per la prima volta sulla virtualizzazione di outfit e showroom espositivi.
Stilisti emergenti e moda sostenibile: i due showroom virtuali
Il virtual showroom vanta due contenitori espositivi accessibili dalla piattaforma digitale di Camera Nazionale della Moda Italiana: Fashion Hub Market e Designers for the Planet. Sono sette i brand emergenti del Made in Italy che si presentano “all’interno” dello showroom virtuale Fashion Hub Market: Gentile Catone, Salvatore Vignola, DassùYAmoroso, Daniele Carlotta, Roni Studios, C’est la V, Francesca Marchisio. Qui l’attenzione è concentrata sul tema di una nuova artigianalità nella moda. Designers for the Planet, invece, è volto a celebrare sei designer impegnati sul tema della moda sostenibile: Fantabody, flavialarocca, Tiziano Guardini, BavTailor, Yatay, and Silvia Giovanardi. Spazi architettonici fotorealistici dall’atmosfera metafisica ispirata a De Chirico sono l’ambiente virtuale all’interno del quale muoversi e scoprire le collezioni in forma di riproduzione digitale 3d ad altissima definizione.
Virtual Showroom è stato realizzato sotto la guida di Accenture, con la collaborazione di Hevolus Innovation che ne ha curato l’ideazione del concept architettonico e l’implementazione tecnologica web/XR, sfruttando tutte le potenzialità delle soluzioni Cloud e dell’Intelligenza Artificiale di Microsoft. Da un punto di vista tecnico, il progetto si basa su un alto livello di architettura digitale in 3d, cloud computing e un efficace utilizzo della tecnologia di realtà mista. La piattaforma AR/VR, infatti, garantisce un’esperienza fluida: è leggera e fruibile su tutti i tipi di device, fissi e mobili, ed è stata predisposta per un futuro utilizzo anche con Microsoft HoloLens2, in modo da sfruttare tutte le funzionalità più avanzate delle piattaforme Cloud e AI di Microsoft. In pochi clic, inoltre, consente di cambiare l’outfit sul manichino e visualizzarne i dettagli da ogni punto di vista. All’interno dello spazio architettonico digitale ci si può muovere liberamente e scoprire informazioni sui designer.
Il progetto architettonico
Firmato dall’architetto Ignazio Emilio de Pinto, del team di Hevolus Innovation, il progetto degli showroom virtuali è un contenitore museale classico, delimitato da vetrate e da una loggia ad archi, è attraversato da un percorso lineare, una sorta di passerella lungo la quale si succedono i corner espositivi dei designer. “Abbiamo trasformato l’input di CNMI, che chiedeva uno spazio metafisico, in un tema progettuale legato alla Pittura Metafisica Italiana e ispirato a Giorgio De Chirico – spiega l’architetto Ignazio de Pinto -. Stabilito il concept spaziale e compositivo, lo abbiamo poi declinato associando ciascun virtual showroom a un tema iconico”.
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Il Fashion Hub Market è declinato sul tema dell’artigianalità. Una riproduzione scultorea classica chiude il percorso espositivo, i materiali di corner e passerella sono tech contemporanei, ad esaltare quel binomio tradizione-innovazione che accompagna la ricerca stilistica dei giovani designer, promessa e futuro per una nuova artigianalità nella moda. Il sottosuolo su cui poggia la passerella è il mare, che esprime un’atmosfera sospesa e liquida.
La declinazione dell’area Designers for the Planet è invece sul tema della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale e produttiva nella moda, e si sviluppa per ricordare l’importanza di tre risorse preziose per la filiera del fashion: l’ambiente, lo spazio, il tempo. La scelta di materiali lignei ecocompatibili rinvia alla buona pratica nell’utilizzo di materie prime e processi che rispettino l’Ambiente. Il significato di spazio come risorsa è qui declinato nella duplice accezione di misura delle distanze, attraverso le tacche segna passo sul percorso, e di prossimità, attraverso la contiguità fisica dei rocchi di filato rispetto alla coltivazione di lino, a ricordare l’importanza della vicinanza fisica tra luogo di estrazione della materia, luogo di produzione del materiale e luogo di realizzazione del prodotto finale. Polarizza il percorso espositivo l’installazione scultorea di una clessidra asimmetrica come invito alla giusta valorizzazione della risorsa tempo, quale fattore prezioso nel ciclo di vita del prodotto e nel processo creativo del designer.