«Affidarsi alla responsabilità dei singoli cittadini porterebbe, nella migliore delle ipotesi, a una riduzione dei contagi di appena il 3%»
Per il professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore e consulente del ministero della Salute per l’emergenza coronavirus, Walter Ricciardi sarebbe ormai necessario e non più procrastinabile il lockdown di Milano e di Napoli. «A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no».
«Ci sono delle aree del Paese – ha motivato – dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare il contagio».
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Perché un nuovo lockdown sarebbe indispensabile
In mattinata il consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva detto nel corso del webinair “Oltre l’emergenza” che sarebbe essenziale un nuovo lockdown per ridurre l’indice di contagio del 24%. «Un’altra riduzione del 15% si avrebbe con la chiusura delle scuole – ha spiegato -, un altro 13% con lo smart working generalizzato nel pubblico e nel privato e un 7% con interventi sul trasporto pubblico».
Walter Ricciardi, Professore di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e consigliere del ministro della Salute
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Ricciardi ha spiegato che «la via da seguire è quella delineata da una ricerca dell’Università di Edimburgo, pubblicata su Lancet la scorsa settimana: è necessario un altro lockdown». Per l’esperto, secondo cui «Affidarsi alla responsabilità dei singoli cittadini porterebbe, nella migliore delle ipotesi, a una riduzione dei contagi di appena il 3%», ormai «in Europa la situazione è fuori controllo perché i governi esitano a prendere le decisioni coraggiose che servono al momento giusto, anticipando il virus e non rincorrendolo». Riferendosi alle misure introdotte con l’ultimo Dpcm, Ricciardi le ha definite delle «di facciata», che non sostituiscono un vero lockdown.