La pandemia ha spinto a rivedere il modo di cercare clienti. Il 49% delle aziende ha avviato campagne Google Ads, il 78% punta sui social, il 68% ha avviato un restyling del sito
Se non si cambia, si muore. Lo diceva Charles Darwin studiando l’evoluzione nelle varie specie animali nell’800, vale tutt’ora per le imprese, che dovrebbero sfruttare questo periodo di grave crisi economica per ripensare al proprio business model o, quanto meno, dargli una imbellettata. E a quanto pare, le PMI italiane si stanno muovendo, non solo sul fronte della sostenibilità come avevamo già visto qualche giorno fa. Anche su quello della digitalizzazione.
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Così si muovono le PMI (per non chiudere)
Secondo uno studio condotto da Marketing01, azienda attiva nel settore del web marketing, le PMI che negli ultimi 4 mesi hanno avviato almeno una azione di web marketing sono cresciute dell’86% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si potrebbe perciò dire che la pandemia ha spinto gli imprenditori a rivedere il modo di cercare clienti e i canali di vendita. E questo assunto è supportato da altri dati. Il 49% delle PMI ha avviato campagne Google Ads, il 78% punta sui social, il 68% ha avviato un restyling del sito. Il 53% ha avviato due o più azioni di web marketing negli ultimi 3 mesi, tra i commercianti al dettaglio l’incremento maggiore.
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Non a caso, fanno notare gli analisti di Marketing01, i settori in cui si è avuto il maggior incremento sono quelli colpiti più duramente dalla crisi e dalle restrizioni dei vari Dpcm, come il commercio al dettaglio di prodotti artigianali e la ristorazione, seguito dai sevizi di professionisti appartenenti a categorie che fino allo scorso anno erano tipicamente poco attivi sui social (come i personal trainer) o che hanno incrementato la propria attività (corsi online), e dal turismo.
pmi
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, il 78% ha scelto di investire sui social network, soprattutto Instagram e Facebook, anche se in alcuni casi si punta anche su YouTube e LinkedIn, mentre Twitter sembra essere poco utilizzato in questo contesto. Il 62% delle PMI ha apportato una serie di importanti modifiche al proprio sito web, dal restyling grafico, alla modifica del menu e alla riorganizzazione delle informazioni in ottica SEO, ma anche la creazione di e-commerce di proprietà. Quasi un’azienda su 2 (49%) ha avviato almeno una campagna di Google Ads, il 17% ha acquistato articoli a pagamento si testate online, il 5% ha realizzato campagne di e-mail marketing, mentre un 8% ha scelto altri strumenti ancora. ““Il covid19 ha fatto esplodere una necessità di digitalizzazione, come risposta ai cambiamenti economico sociali e per andare incontro ai mutati comportamenti di acquisto. – Ha commentato Paolo Bomparola, Ceo & Founder di Marketing01 – Purtroppo, però, spesso questa transizione verso il digitale è avvenuta solo spinta dai fatti e dalle esigenze, senza essere accompagnata da un’adeguata formazione”.
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Il 34% degli imprenditori ha deciso di mettere la propria attività su Google shopping, il 26% su altre piattaforme di vendite online, il 19% ha realizzato una propria piattaforma di e-commerce, mentre il 21% ha previsto come unica nuova opportunità di acquisto l’ordine tramite social, telefono e WhatsApp.