Lite tra lo Stato e la Regione che fugge in avanti senza attendere l’ok dell’esecutivo
Nella serata di ieri il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza con la quale l’Abruzzo torna, a partire da oggi lunedì 7 dicembre, in zona arancione. Il provvedimento ha efficacia infatti dal momento della sua pubblicazione, prevista per questa mattina. Decisione che, sostiene la Regione, sarebbe stata presa in autonomia informando semplicemente il governo e che rischia ora di aprire una querelle con l’esecutivo centrale. Il ministro alla Salute, Roberto Speranza, si legge in una nota dello staff del presidente, «è stato informato prima dell’adozione del provvedimento». Marsilio ha «ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso».
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La replica del Governo: pronti a diffidare l’Abruzzo
Furibondo l’esecutivo di Giuseppe Conte che non ha certo visto di buon grado la fuga in avanti, in totale autonomia, che l’Abruzzo le ha semplicemente notificato e che potrebbe costituire se lasciato passare un pericoloso precedente nel rapporto Stato – Regioni. “La regione Abruzzo aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione”. È quanto si apprende da fonti di Governo.
“C’è la disponibilità del Governo a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane che sono necessarie e sono obbligatorie, quindi se l’Abruzzo tornasse in zona arancione da mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute. Se la Regione Abruzzo decide autonomamente di andare in zona arancione da domani mattina sarà diffidata”. Lo ha detto ieri sera il ministro alle Autonomie Regionali, Francesco Boccia, intervenendo alla trasmissione televisiva Non è la D’Urso.
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Abruzzo: nessun commento ulteriore
Fonti vicine al presidente Marsilio fanno sapere che la Regione non commenterà direttamente la puntualizzazione del Governo sulla data di mercoledì per la riapertura in arancione della regione, anche perché nel precedente comunicato era stato correttamente riportato come Marsilio avesse sentito il ministro Speranza , ma non che ‘abbia avallato la decisione’. La responsabilità della riapertura è del presidente di Regione «assunta in totale autonomia».
Italia senza più zone rosse
Se l’Abruzzo manterrà la propria decisione di “scolorirsi” passando all’arancione, a partire da oggi lunedì 7 dicembre l’Italia non avrà più zone rosse, contrassegnate cioè da rischio sanitario massimo per la possibilità di contrarre il Covid-19. Arancioni ormai anche Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Bolzano, Toscana, Campania, Basilicata e Calabria. Le altre undici Regioni, oltre alla provincia di Trento, sono gialle.