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Doppia intervista al Country Manager, Daniele Puccio, e a Filippo Praticò, il nuovo Large Enterprise Director. L’11 dicembre il workshop al SIOS20
«Il lockdown ha colpito il settore del printing in tutto il mondo. Si è stampato molto di meno: i dati parlano del -50% a livello globale. Con milioni di persone in smart working, anche Xerox, che dalle stampe negli uffici ricava il maggior reddito, ha dovuto adeguarsi rapidamente». Daniele Puccio, Country Manager di Xerox per l’Italia, ha riassunto così il 2020 di una multinazionale attiva in più di 150 paesi nel mondo.
Xerox: il workshop al SIOS20
«L’ecosistema Xerox è ideale per il remote working. Siamo in grado di ricreare tutti quei processi interni che venivano prima fatti in un ufficio, customizzandoli su esigenze specifiche. Dall’archiviazione dei documenti alle conversazioni con i clienti. Abbiamo piattaforme software sicure, verticali su ogni industry, che ricreano il flusso di lavoro in digitale». Insieme al CM, StartupItalia ha parlato anche con Filippo Praticò, il nuovo Large Enterprise Director di Xerox. «Grazie alle sue competenze e alle sue esperienze maturate in aziende come Hp e Lenovo – ha spiegato Puccio -potremo migliorare la relazione con i principali corporate dealer che abbiamo in Italia e che hanno una grossa capacità di coinvolgimento sul pubblico e sull’industria privata». Entrambi saranno ospiti del SIOS20: venerdì 11 dicembre, dalle 14, è in programma il workshop di Xerox.
«In Xerox il mio obiettivo sarà non soltanto lavorare sull’efficienza delle aziende clienti – ci ha spiegato Praticò – ma anche innovare il modo in cui ci rapportiamo al mercato sviluppando nuove modalità per erogare i nostri servizi». Grazie a questi ultimi, il binomio efficienza e innovazione ha già portato grandi risultati, come ci ha spiegato l’esperto che proviene proprio dal settore dell’efficientamento dei processi.
Daniele Puccio, Country Manager Italia Xerox
«Di tutte le best practice in Italia ed Europa abbiamo casi in cui siamo riusciti ad aumentare il business del cliente del 50%, come nel mondo retail, o a ridurre i costi di gestione del 30% nell’ambito bancario o assicurativo. Tutto questo attraverso soluzioni di intelligenza artificiale che migliorano di molto la customer experience. Grazie al nostro software XMPie, ad esempio, abbiamo sviluppato una soluzione in ambito retail: facendo leva sul cloud, siamo riusciti a costruire una serie di cataloghi da poter indirizzare in maniera personalizzata ai clienti, facendo attività promozionali velocissime e giornaliere. È una cosa che possiamo replicare in maniera semplice in qualsiasi settore». Con un mercato che evolve nella direzione del remote working e del lavoro agile, il ruolo di Praticò andrà a potenziare la capacità dell’azienda di fare rete perché, come ha spiegato Puccio, «esiste una parte di mercato che può essere intercettata con partner multibrand».
Filippo Praticò, Large Enterprise Director di Xerox
Stampanti e…
Questo perché, oltre al printing, Xerox ha ampliato negli anni la propria offerta: non soltanto dispositivi di stampa, ma anche servizi in cloud e automazione dei flussi di lavoro per aiutare i clienti a personalizzare la propria comunicazione e a raccogliere più dati per crescere e migliorare. In quella che molti hanno definito la nuova normalità, gli esperti e Xerox prevedono il consolidamento di una forza lavoro ibrida, spinta dall’onda del remote working. In questo scenario la multinazionale garantisce un approccio agile, abilitando i professionisti a lavorare in maniera efficiente ovunque si trovino grazie all’infrastruttura tecnologica. «Le aziende – ha aggiunto il CM – ci richiedono accesso a contenuti e dati che alimentino flussi di lavoro fondamentali per il loro business, analisi e automazione che rendano processi complessi più semplici, senza sprecare tempo e risorse. Noi stiamo facendo un investimento significativo e, proprio per questo, puntiamo anche ad acquisire aziende che ci possano portare soluzioni plug and play».
Xerox: open innovation e sostenibilità
In quest’ottica di Open Innovation, Xerox ha da tempo avviato un percorso di ricerca per trovare le migliori idee e integrarle nel proprio business. «Ci interessano le realtà che possono davvero scalare sul mercato globale – ha commentato Puccio – Grazie ad una recente acquisizione abbiamo sviluppato la tecnologia di stampa 3D a metalli liquidi. Lo abbiamo fatto proprio perché questa tecnologia è determinante per dare potenza ai progetti on demand». Logica che si unisce agli obiettivi di sostenibilità: gli investimenti di Xerox tengono infatti conto dell’impatto ambientale dei propri prodotti e servizi.
Ma non solo: l’impegno è anche sul fronte della ricerca. Parc, società di Xerox e attiva come Centro di Ricerca, ha infatti comunicato l’espansione del progetto Ocean of Things grazie all’accordo con DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency negli Stati Uniti. Galleggianti tech navigheranno negli oceani per raccogliere più dati possibili sullo stato di salute dell’aria e delle acque. Tutti i dati verranno poi consegnati a scienziati per proseguire con lavori di ricerca e studiare gli effetti dei cambiamenti climatici. Questo è lo scenario globale. Nel piccolo, Xerox ha intanto confermato che i suoi solid ink non soltanto sono sostenibili, ma addirittura commestibili come ha dimostrato uno dei suoi dirigenti in una clamorosa dimostrazione.