Trenta ragazzi, un campo di calcio, una palla e tanta voglia di felicità, spensieratezza e divertimento. Sembrerebbe una qualsiasi descrizione di una giornata di fine estate, magari in spiaggia o al parco. Invece ci troviamo nella periferia milanese tra le mura dell’Istituto Penale per minori Cesare Beccaria dove si è da poco conclusa la quinta edizione del Gruppo Mediobanca Sport Camp, il progetto nato per promuovere l’inclusione sociale e facilitare il reinserimento sociale attraverso lo sport.
Quando si entra in un carcere minorile si entra in un mondo a parte, dove niente è scontato. E mentre vediamo i ragazzi scendere in campo, fieri e orgogliosi, desiderosi di piccoli gesti di semplicità, forse a loro quasi sconosciuti, non si possono non notare i loro occhi. Dietro i loro visi, per la maggior parte ancora bambini, gli occhi non riescono a mentire. Sanno che, quando usciranno, il mondo esterno sarà molto diverso da quello che hanno lasciato qualche anno prima.
Un volontario del Gruppo Mediobanca ha tenuto fortemente a replicare l’esperienza “perché indossare delle scarpette da calcio e giocare con i ragazzi” lo ha arricchito come persona.
“I ragazzi aspettano questa settimana come i nostri figli aspettano il Natale – racconta -. La prima volta che ho fatto il volontario qui, appena uscito sono corso a casa da mia figlia e le ho detto di ricordarsi che ci sono famiglie in cui i figli sono protetti, altre purtroppo in cui non lo sono”.
Al Gruppo Mediobanca Sport Camp rugby, calcio, nuoto, pallacanestro, atletica
Il Camp promosso dal Gruppo Mediobanca in collaborazione con il CUS Milano Rugby ha impegnato i giovani detenuti a praticare diverse discipline rugby, calcio, nuoto, pallacanestro e atletica per una settimana.
A motivare e coinvolgere i ragazzi del Beccaria anche quest’anno l’ex campione della Nazionale italiana di rugby Diego Dominguez e il suo staff.
“Questo 2021 costellato di grandi successi italiani ci ha ricordato ancora una volta l’unicità̀ dello sport e dei valori di cui è portatore, in grado di ispirare i giovani come nulla al mondo – ha commentato Giovanna Giusti del Giardino, Head of Group Sustainability, Mediobanca . Con il Gruppo Mediobanca Sport Camp vogliamo regalare a questi ragazzi un’esperienza unica, che può fare la differenza nelle loro vite. È per questo che siamo felici di portare per la quinta volta, insieme a Diego Dominguez e a tutti gli altri allenatori, i valori positivi dello sport all’interno del Beccaria. E ci rende ancora più orgogliosi la partecipazione di molti volontari del Gruppo”.
Gruppo Mediobanca Sport Campo, ospite speciale Stefano Nava
In questa quinta edizione, ospite speciale del camp è stato Stefano Nava, ex calciatore del Milan. “Educazione e sport sono una combinazione inscindibile. Attraverso la pratica sportiva è possibile apprendere una serie di valori indispensabili per la crescita personale e collettiva. Per questi ragazzi questa esperienza aiuta a recuperare i valori della condivisione e della socialità, oltre a creare un legame con i compagni e il senso di appartenenza a una squadra”.
Ed è emozionante vedere in campo i giovanissimi giocare in squadra con la polizia penitenziaria, tutti verso la stessa porta, dalla stessa parte, gioire e abbracciarsi, quasi a voler dimenticare per un momento quelle sbarre nei muri alti che circondano il campo.
“Questo è stato un anno molto difficile ma non ci siamo mai fermati – racconta Domenico Rondinelli comandante del reparto di polizia penitenziaria -. Malgrado il Covid le attività sono andate avanti. Ci siamo organizzati in tutti i modi possibili per permettere ai ragazzi di proseguire i colloqui con le famiglie”.
Il percorso dei ragazzi al Carcere Beccaria
È doveroso ricordare che la struttura del Carcere Beccaria, con campi sportivi e piscina, è una delle migliori strutture tra le 17 presenti in Italia, un esempio da seguire in questo senso e ce lo racconta anche la Dott.ssa Angelina De Luca, educatrice e Responsabile sport all’interno del carcere.
“Il Beccaria è un carcere in cui si segue un percorso trattamentale. I ragazzi sono seguiti in modo individualizzato e le attività cui possono accedere sono molte. Seguono il percorso scolastico, sia dell’obbligo sia, se lo vogliono, superiore. Poi ci sono tante attività di formazione: panetteria, giardinaggio, falegnameria, il fiore all’occhiello è il laboratorio di cablaggio elettrico. Possono ottenere certificati e qualifiche professionali che potranno servire per il reinserimento sociale una volta usciti. Ci sono laboratori di arte terapia, attività di pet terapia, palestra, piscina e seguono sport dal rugby al calcio. I ragazzi sono cittadini che hanno bisogno di essere supportati nel loro percorso, sono giovani che hanno bisogni uguali agli altri ragazzi, qui ci sono e vivono risorse che devono essere portate alla luce”.
Prima del calcio di inizio incontriamo anche Diego Dominguez: “Ho conosciuto più di 400 ragazzi in questi anni, pensa che due di loro adesso giocano con il Cus Milano Rugby. Credo che per i giovani detenuti questi siano momenti fondamentali perché si riesce o almeno si prova davvero ad abbattere ogni barriera