Ben più di una semplice webcam, offre un software di regia integrato che inquadra in automatico chi sta parlando e il microfono capta fino a 5 metri. L’ideale per riunirsi stando a distanza
Con la prosecuzione del piano vaccinale, dovremmo ormai essere nelle condizioni di tornare in ufficio. Probabilmente la pandemia ha ridisegnato per sempre il modo di intendere il lavoro e di vivere gli spazi comuni, ma la casa, lo abbiamo appreso a nostre spese in oltre 13 mesi di smart working, tra bimbi che urlano, gatti che saltano sul tavolo in piena videoconferenza e documenti importanti che finiscono per fare da tovaglia nell’ora di pranzo, non potrà sostituire per sempre gli spazi deputati alla concentrazione. Si deve ritornare insomma in ufficio, per la sanità mentale di tutti noi e pure per la qualità del lavoro. Ma occorrerà farlo in sicurezza, con metà del personale, turni, orari flessibili… E le sale riunioni, come molti spazi comuni, sono ovviamente da ripensare, perché il Covid-19 non sparirà certo dall’oggi al domani, dunque bisognerà tornare a viverle senza affollarle, tornare a sfruttarle senza assembrarsi. A questo proposito, per la “new normal” che ci apprestiamo a vivere, Trust ha appena presentato Iris, un accessorio che permetterà di riunirsi, restando distanziati…
Pensato per i nuovi spazi di lavoro ibrido dove parte del personale, turnando, resterà a casa e dovrà quindi presenziare alle riunioni in videoconferenza, Iris di Trust consente a chi è in ufficio di riunirsi attorno alla webcam senza assembrarsi, come avviene di solito, e questo lo si deve al grandangolo di 120 gradi che permette una visione d’insieme di tutti i colleghi (fino a 8 persone) pur mantenendo la distanza di sicurezza imposta per legge.
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Il microfono, poi, capta fino a cinque metri di distanza, dunque nessuno deve sporgersi verso l’accessorio o urlare per essere sicuro di essere sentito. Altra particolarità del prodotto il fatto che abbia preinstallato un software capace di riconoscere i volti, così da focalizzarsi su chi è presente nella stanza, e “saltare” con l’inquadratura in modo automatico inquadrando chi sta parlando. Ben più di una semplice webcam, insomma, offre di fatto un sistema di regia integrata su cui torneremo ancora.
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Non è infatti il solo aiuto offerto dal software, capace di regolarsi in automatico a seconda delle condizioni di luminosità così da permettere la trasmissione di immagini nitide (in definizione 4K) anche in contesti sfavorevoli, che si hanno per esempio tutte le volte in cui alle spalle di chi parla si trova una fonte di luce (per esempio una finestra priva di tendaggi).
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Di fatto, grazie agli algoritmi che si preoccupano di settare al posto nostro e in tempo reale le opzioni migliori per inquadrare contemporaneamente tutti, riconoscendo i volti, focalizzarsi su chi sta parlando, adattarsi alle condizioni di luce ed eliminare il brusio di sottofondo e gli effetti ambientali, con Iris sarà come avere una vera e propria cabina di regia in sala riunioni: ciò che un tempo sarebbe stato il lavoro di almeno tre tecnici (il regista, il tecnico delle luci e quello del suono) oggi viene svolto in automatico dal software.
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Punta di diamante del prodotto firmato Trust il fatto che, nonostante il lavoro sotterraneo dell’intelligenza artificiale, Iris non ha bisogno di essere programmato e nemmeno impostato a seconda delle esigenze. Fa insomma tutto da solo: è sufficiente collegarlo al PC che si usa per la teleconferenza.
A noi non resterà altro che settare impostazioni di superficie come il volume attraverso il pratico telecomando incluso nella confezione. Facile come usare un televisore. Infine, si segnala che Iris è compatibile con i programmi più usati per le teleconferenze (e che abbiamo imparato a conoscere in quest’anno di smartworking forzato): Zoom, Google Meet, Teams, GoToMeeting e Webex.