Tra le più giovani allevatrici d’Italia, il sogno di Carolina Leonardi, 28 anni, è quello di offrire corsi di formazione e creare lavoro
La sveglia suona alle 6.30. Dopo la colazione a “chilometro” – anzi, per essere più precisi, “a metro” – zero, la giornata di Carolina Leonardi, 28 anni, di Pietrasanta (Lucca) inizia con una mungitura. Poi, la ragazza porta il latte fresco in caseificio e da questo, durante il pomeriggio, ne ricava un formaggio. Ma non finisce qua. Carolina Leonardi si occupa anche di far pascolare le pecore e procedere all’ultima mungitura, intorno alle 18. In tutto questo, non deve trascurare il suo business: vendita diretta di formaggi e tenuta di un agriturismo che in estate adibisce anche a ristoro.
Tra le più giovani allevatrici d’Italia
Una ragazza dalle mille risorse, con un grande amore per la natura e gli animali. La laurea in Scienze Agrarie, la magistrale in Tecnologie Alimentari giunta quasi al termine e tanta voglia di mettersi in gioco fanno di Carolina una tra le più giovani allevatrici d’Italia. I tanti impegni e sacrifici sostenuti nell’arco degli ultimi 5 anni, dove stress, ansie, paure, ma anche grandi soddisfazioni hanno preso il sopravvento, le sono stati riconosciuti anche da Donne Impresa Coldiretti e Affi (Associazione floricoltori e fioristi italiani), che lo scorso 8 marzo le hanno assegnato un premio simbolico. «Sono lusingata del riconoscimento – afferma Carolina – Non mi sento una “superdonna”, come sono stata definita da diversi media ma, semplicemente, una ragazza fortunata che fa quello che ama».
Carolina ha dedicato cinque lunghi anni, tra alti e bassi, alla nascita dell’agriturismo “Le Coppelle Latteria Belato Nero”, ai piedi del Monte Corchia (in provincia di Lucca), e dell’allevamento di 100 capi di pecore massesi. “E’ il frutto di anni di studi che si sono concretizzati – afferma Carolina – Ma, confesso, non è stato semplice. Nei momenti più difficili sono pure dimagrita 10 chili! Il peggio credo che sia arrivato proprio verso la fine dei lavori, ero stremata”.
Dal sogno alla realtà, la storia di Carolina Leonardi
Dove adesso sorge l’agriturismo di Carolina, impresa individuale dal 2016, prima c’era un bed and breakfast gestito dai suoi genitori. “Per un giovane che vuole approcciarsi a questo mondo e fare di questa passione un mestiere non è per niente semplice se non si ha alle spalle un’attività di famiglia o, comunque, una realtà di questo tipo – racconta la ragazza – Non ci sono molte agevolazioni e i finanziamenti non sono semplici da gestire. Io stessa, quotidianamente, trascorro molto tempo dietro alle pratiche burocratiche e, per questo, ho bisogno, ogni tanto, dell’aiuto di qualcuno”. Un percorso che è stato tortuoso ma che ha già dato a questa imprenditrice le prime soddisfazioni lo scorso agosto, quando, in piena pandemia, ha aperto le porte al pubblico. “Devo dire che ho subito ottenuto un riscontro positivo – afferma Carolina – E in molti mi hanno chiesto di potere entrare in contatto con la mia realtà anche a titolo gratuito, per darmi una mano nelle attività quotidiane”. Tenacia, intraprendenza ed esperienza hanno permesso a Carolina di superare anche gli ostacoli più duri. “All’inizio avevo preso 40 capi di pecore senza avere la minima esperienza. Ho sbagliato molte volte, ho vissuto plurimi momenti di sconforto, ma solo così ho avuto l’opportunità di imparare – dichiara la ragazza – Non arrendersi e credere fino in fondo in quello che si fa è il mio mantra e il consiglio che darei ai giovani che vogliono intraprendere questo percorso, e non sono pochi. Soprattutto in Toscana c’è molto interesse per l’allevamento e la tutela dell’ambiente”.
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Da impresa individuale a scuola
Immersa nella natura, Carolina Leonardi adesso vorrebbe ingrandire la propria attività. “Mi piacerebbe offrire corsi di formazione e nuovi posti di lavoro”, ammette la ragazza. La giovane allevatrice non solo ha il merito, come si suol dire, di “essersi fatta da sola“, ma, con la sua impresa, garantisce visibilità e sostenibilità a un territorio che soffre molto della mancanza di giovani allevatori. Oltre a occuparsi delle sue pecore, razza autoctona e in via di estinzione, Carolina vende anche i formaggi che lei stessa produce. “Mi occupo anche della vendita diretta principalmente di stracchini e robiole, anche se, in questo momento, a causa della pandemia, è un po’ tutto fermo – afferma l’imprenditrice – Ho scelto proprio le pecore massesi perché producono una buona qualità di latte e sono una specie in via di estinzione. Io stessa credo molto nel territorio e sono felice di adoperarmi affinché anche il mio lavoro possa dare supporto alla terra dove sono nata e dove vivo e agli animali che la abitano”. Due volte all’anno, a maggio e a settembre, Carolina invita anche il pubblico a passare una giornata con lei seguendo il rito della transumanza. “Si tratta di un percorso di una decina di ore, a piedi, lungo la mulattiera, che include anche un piccolo rinfresco”. Una giovane donna sempre a caccia di nuovi stimoli e opportunità che vorrebbe trasmettere la propria passione a tanti altri giovani come lei.