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La startup ha ideato una piattaforma in grado di facilitare e regolamentare l’incontro tra la domanda e l’offerta di prestazioni occasionali last-minute, sempre più diffuse nel canale Ho.Re.Ca, anche a motivo delle aperture intermittenti causate dalla pandemia. Da oggi può contare sull’investimento seed di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.
Il suo nome è JoJolly (qui il sito della startup) e nasce a Milano nel 2019 dall’idea di Mattia Ferretti De Luca, giovane laureato in economia, da sempre a contatto con il mondo della ristorazione, sia come dipendente, sia come proprietario di locali. La start-up ha sviluppato una piattaforma innovativa, che intende favorire in modo rapido, sostenibile e trasparente la fruizione di prestazioni occasionali nel settore Ho.Re.Ca, sempre più crescenti nell’attuale contesto della pandemia.
Jojolly è infatti un marketplace che si propone di agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di personale – anche last-minute e a costi concorrenziali – con l’obiettivo di snellire la burocrazia, migliorare la qualità del servizio e contrastare il lavoro nero e la conseguente evasione fiscale. Nel primo anno e mezzo di attività, Jojolly ha ricevuto richieste da 425 datori di lavoro e coinvolto oltre 3.000 lavoratori, consentendo di eseguire, attraverso la piattaforma, oltre 7.500 prestazioni e favorendo la creazione di 130 posti di lavoro stabili. Da oggi può contare sul supporto della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore – braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing – che ha investito nella startup 100.000 euro in equity.
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Il lavoro in nero nel canale Horeca
Si stima che in Italia oltre il 90% dei lavoratori nel comparto Ho.Re.Ca. abbia avuto esperienze in nero e che il 54% abbia attualmente qualche irregolarità nel proprio contratto (più di 500.000 persone in Italia). Il 68% dei ristoratori, invece, ammette di aver fatto uso di manodopera illegale: il motivo principale è legato alla necessità di inserimento rapido del lavoratore.1 Solo nel 2019 sono state registrate 3,7 milioni di unità di lavoro irregolari in Italia, per un valore totale di 79 miliardi.
“I dati evidenziano come in Italia il ricorso al lavoro nero sia particolarmente diffuso nel settore della ristorazione. Un fenomeno molto esteso, che potrebbe trovare ulteriore terreno fertile nell’attuale contesto di instabilità sociale ed economica generata dalla pandemia. Pertanto, come investitori attenti alla generazione di beneficio sociale, oltre che di rendimento finanziario, abbiamo deciso di riporre la nostra fiducia in JoJolly, soprattutto per la sua capacità di facilitare e regolamentare in modo sostenibile la domanda di prestazioni occasionali nel canale Ho.re.ca.. I vantaggi sono evidenti sia per i ristoratori, che hanno a disposizione una modalità estremamente semplice e rapida nella selezione del personale e nell’attivazione di un contratto occasionale, evitando ogni rischio nel ricorrere al lavoro nero, sia per i lavoratori che potranno avere accesso a una maggiore regolarità di impiego e a tutte le tutele di legge.” – ha dichiarato Marco Gerevini, Consigliere di amministrazione della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.
Intervista a Mattia Ferretti, Founder di Jojolly
Come funziona JoJolly?
JoJolly si pone da intermediario fra la domanda e l’offerta di prestazioni occasionali – anche last-minute. Attraverso la piattaforma, la start-up mette in contatto i ristoratori e i professionisti iscritti, dando la possibilità da una parte ai lavoratori di compilare un calendario con le proprie disponibilità, e dall’altro ai datori di lavoro di visualizzare i profili dei lavoratori, selezionare i più adatti in base alle loro esigenze ed effettuare il pagamento del relativo compenso. Jojolly si fa carico della burocrazia e della predisposizione del contratto, fornisce la copertura assicurativa al lavoratore e versa la ritenuta d’acconto in suo favore, retribuendolo entro 24h dalla prestazione. All’interno del marketplace è presente un sistema di review e feedback attraverso cui valutare l’affidabilità e la professionalità dei ristoratori e dei lavoratori iscritti, in un’ottica di reciproco miglioramento del servizio offerto.
Qual è il suo impatto?
È noto come il settore Ho.Re.Ca., sia caratterizzato da una significativa volatilità della domanda di lavoratori. Il peso della burocrazia e la stagionalità del settore inducono numerosi ristoratori alla ricerca di personale non stabile e a basso costo, ricorrendo non di rado al lavoro in nero. L’obiettivo di JoJolly è quello di incidere positivamente su questo fenomeno, facilitando la richiesta e la regolamentazione delle prestazioni occasionali. Un beneficio per l’ampia categoria di persone fragili – studenti, giovani disoccupati, immigrati, madri single e in generale soggetti con redditi insufficienti – che faticano ad avere rapporti lavorativi più continui o intermittenti con le adeguate coperture assicurative e previdenziali. Siamo convinti, inoltre, che un’app come JoJolly possa favorire il rilancio del settore Ho.Re.Ca, in chiave sostenibile, nell’auspicata fase di ripresa post-pandemia.
Qual è stato il valore aggiunto del percorso di empowerment intrapreso grazie a Get it!?
Nel 2019 abbiamo partecipato alla Call For Impact di Get it! su Education, Job Opportunities, Empowerment femminile e Inclusione socio-lavorativa. Dopo aver completato il percorso di accelerazione presso Social Fare e mentorship con Oleksandr “Sasha” Komarevych JoJolly è tra le prime start-up ad accedere a un investimento seed di 100.000 euro da parte della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing e promotore del programma, in partnership con Cariplo Factory. Il percorso di valore ha indubbiamente contribuito ad accelerare la fase di sviluppo grazie al network che ci è stato messo a disposizione che ha aiutato Jojolly nella definizione di una strategia solida e sostenibile.