Garantire il work-life balance, favorire la contaminazione di idee e incentivare il lavoro per obiettivi: questa l’idea dell’azienda di Milano, dove 9 donne su 10 ricoprono ruoli manageriali
Smart working sì, ma vista mare. E più precisamente a Las Palmas, nell’isola di Gran Canaria. Questa l’ultima iniziativa firmata Techyon, società di Head Hunting specializzata nella ricerca e selezione di professionisti del settore IT. Techyon, di recente, ha recentemente lanciato l’iniziativa “Techyon Camp” per incentivare il lavoro da remoto e garantire ai propri dipendenti una serie di comfort fuori dall’ordinario.
Più obiettivi e meno imposizioni con lo smart-working vista mare
Techyon Camp, infatti, racconta a StartupItalia Nicoletta Migliaccio, responsabile della comunicazione di Techyon, è una soluzione per far sì che tutti i collaboratori dell’azienda possano vivere un periodo di lavoro “smart”, affacciati sull’Oceano Atlantico. Un’occasione, continua Migliaccio, per dimostrare come imporre un luogo di lavoro non sia più funzionale allo svolgimento del lavoro stesso, che dipende sempre più dagli obiettivi e sempre meno dall’anacronistico ritrovo tra le mura dell’ufficio.
Proprio in questi giorni la tematica del lavoro da remoto è balzata di nuovo agli onori della cronaca in seguito alle dichiarazioni del Ministro Brunetta, che sostiene a gran voce la necessità di tornare alle vecchie abitudini abbandonate in pandemia. Se fino al 31 dicembre 2021, infatti, giorno in cui è prevista la cessazione dello stato d’emergenza, tutte le aziende e la PA possono avvalersi dello smart-working senza accordi prestabiliti, con l’anno venturo la musica cambia, soprattutto nell’amministrazione pubblica, che potrà usufruire di questa nuova metodologia al massimo per il 15% dell’attività.
Smart significa anche pari opportunità: in Techyon 9 donne su 10 ai vertici
Un salto indietro, qualcuno direbbe, a quando “smart” faceva rima più che altro con mancato controllo e quindi scarso lavoro. Eppure, c’è chi del lavoro da remoto ha fatto il proprio successo, chi ne ha scoperto le potenzialità nel tempo e chi ha saputo mettere in discussione i propri preconcetti a proposito, riconoscendo le evidenti possibilità che un lavoro senza obblighi d’orario e presenza garantisce. E chi, come Techyon, ha da sempre abbracciato questa filosofia, scegliendo di favorire l’equilibrio tra vita privata e lavoro dei dipendenti.
Un equilibrio che interessa le donne in modo particolare, ancora troppo spesso costrette a scegliere tra la carriera e la famiglia, a causa di mancate strategie che assicurino pari opportunità e riconoscimenti di carriera. In Techyon, circa il 90% delle posizioni manageriali è ricoperto da donne, nonostante l’universo IT sia tuttora vittima del pregiudizio secondo cui tutto ciò che concerne l’informatica e le nuove tecnologie sia mestiere per uomini.
L’elevata presenza femminile, tuttavia, è “solo il frutto casuale della ricerca dei migliori talenti e delle migliori competenze e ha permesso a Techyon di essere nominata, tra 800 aziende, per il riconoscimento Women Value Company 2021 – Inclusione, talento femminile e parità di genere: risorse strategiche per la crescita e l’innovazione aziendale”, sottolinea Nicoletta Migliaccio.
Benefit, fiducia e contaminazione
Ogni dipendente di Techyon, infine, gode di tutti i benefit di cui un remote worker può aver bisogno: PC, telefono, cuffie e borraccia in alluminio, oltre a diversi gadget brandizzati e, in ufficio, palestra con annessi spogliatoi, sala relax, frutta fresca e ping pong.
Fiducia, quindi, nei dipendenti e nel loro impegno, ma anche desiderio di rafforzare i legami interni e favorire la contaminazione delle idee. È per questo che a Techyon Camp si unisce Techyon Exchange, un programma di interscambio promosso dall’azienda e pensato per permettere ai collaboratori di trascorrere un periodo presso le sedi estere dell’azienda, tra cui l’headquarter di Barcellona.
“Tra gli obiettivi di questi progetti c’è quello di fornire ai collaboratori occasioni di scambio interculturale che possano favorire il team building e l’acquisizione di nuove skills. Ne consegue una migliore gestione del proprio tempo, sia lavorativo che personale e familiare, con la diminuzione del carico di stress e l’aumento della qualità”, conclude Nicoletta Migliaccio.