Torna il Nintendo Switch x indie developers, l’appuntamento che conferma l’interesse del colosso dei videogiochi per le PMI innovative italiane
Nuova tavola rotonda tra Nintendo, il colosso nipponico dell’industria dei videogame, e le startup italiane presentate da IIDEA, la “confindustria del videoludo” che rappresenta programmatori e sviluppatori del nostro Paese. Si è tenuto infatti questo pomeriggio, per la prima volta in formula integralmente virtuale per via del Covid, l’incontro tra l’azienda, tra le più attente alle piccole realtà emergenti qui in Italia e diversi sviluppatori indipendenti.
Nintendo e le startup italiane, matrimonio che s’ha da fare
Questa volta hanno partecipato Violetta Leoni di One-O-One Games, autori di Ping Pong Pro VR, The Suicide of Rachel Foster e Fury Roads Survivor; Alessandra Tomasina di Digital Tales, noti per Bookbound Brigade; Domiziana Suprani di Studio Evil, al lavoro su Super Cane Magic ZERO e Fortuna Imperatore (aka Axel Fox), ideatrice e sviluppatrice di Freud’s Bones.
Un’occasione, questo incontro tra Nintendo e le startup, per portare la testimonianza di chi sviluppa videogame in Italia e affronta le difficoltà ben note a tutti gli imprenditori (per esempio l’accesso al credito) ma anche, vista la tavola rotonda tutta al femminile, di dimostrare come sempre più ragazze si avvicinino e animino un mercato ritenuto erroneamente più affine ai maschietti. “Ci occuppiamo sia di B2B sia di prodotti game”, ha spiegato Violetta Leoni di One-O-One Games, autori di Ping Pong Pro VR, The Suicide of Rachel Foster e Fury Roads Survivor. “Attualmente il nostro gruppo conta 40 professionisti e abbiamo aperto una parte che si occupa di mockup e di eventi virtuali”.
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“Come team, siamo doppiamente in debito con Creative Europe, il fondo dell’Unione europea – ha raccontato Alessandra Tomasina di Digital Tales, autori di Bookbound Brigade – non solo perché ha contribuito al finanziamento di Bookbound, ma anche perché, richiedendo il bando di usare personaggi storici che ci hanno perseguitato a scuola, tutti del nostro continente, ci ha regalato un grosso spunto per caratterizzare al meglio il nostro metroidvania”. Un titolo “particolarmente apprezzato dalle donne”, per rimanere nel tema ‘rosa’ di questa tavola rotonda tra Nintendo e le startup.
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“Ho cominciato ad avvicinarmi all’industria dei videogame lato design. Sono entrata in Studio Evil nel 2011”, ha raccontato Domiziana Suprani oggi producer di Studio Evil, autore di Super Cane Magic ZERO, “un titolo nato con un crowdfunding su Eppela in un contest al Lucca Comics and Games del 2014”.
Ma la storia più interessante, soprattutto a livello emozionale, è quella di Fortuna Imperatore (aka Axel Fox), autrice di Freud’s Bones. La avevamo incontrata anche noi di StartupItalia e ci aveva raccontato le mille difficoltà vissute nello sviluppo del suo videogioco, portato avanti nottetempo dato che di giorno Fortuna lavora in una impresa di pulizie. “Ci lavoro da quando avevo 20 anni per pagarmi gli studi, perché volevo essere indipendente”. Ma non ha mai abbandonato il suo sogno: sviluppare un videogame su Freud, sì, proprio quel Freud, il padre della psicoanalisi (qui il sito).
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“All’inizio pensavo di fare un fumetto. Avevo bisogno di sfogare la mia creatività. L’idea mi è nata guardando un documentario sulle grandi menti del passato che mi ha davvero folgorato il cervello. Da qui la voglia di provare a realizzare un videogioco culturale: Freud’s Bones – The game“. Una idea di non facile realizzazione, ci aveva raccontato Fortuna: “Non sapevo assolutamente nulla di linguaggi di programmazione, non avevo nemmeno ben chiaro quale fosse il tipo di gioco che andavo creando”.
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“Ci sto lavorando da oltre un anno. Tutti i giorni appena torno dal lavoro mi metto davanti al PC fino a notte inoltrata, a scapito della mia vita sociale”, racconta ancora la giovane e caparbia game designer. “È avvilente – si sfoga – si è completamente soli. Ma mi sta aiutando tantissimo perché dà sfogo alla mia creatività”.
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Freud’s Bones – The game non si è limitato ad assorbire ogni momento libero di Fortuna, ma ha anche ingoiato tutti i suoi soldi. “Per realizzare la demo del gioco ho investito tutti i miei stipendi. Il problema, però, è che adesso sono finiti”. Da qui la necessità di trovare gente disposta a credere nel progetto: “Appena la ultimerò, avvierò una campagna su Kickstarter in cerca di investitori, così da poter completare il gioco”.